
Con un poker di progetti strategici, c'è anche l'Italia tra i Paesi scelti da Bruxelles per dare la scossa alla filiera europea delle materie prime critiche.
Il nuovo piano dell'Unione Europea individua, nel complesso, 47 progetti in tutto il Vecchio Continente tra opere di estrazione, produzione e riciclo, per un giro d'affari complessivo previsto di 22,5 miliardi.
In particolare, sui dieci progetti che riguardano il riciclo, e che sono stati riconosciuti strategici a livello europeo, quattro sono in Italia: in Veneto, Toscana, Lazio e Sardegna. E riguardano platino, litio, nichel e terre rare per magneti.
La prima selezione dei progetti strategici per le materie prime critiche si conclude, quindi, con un successo per l'Italia, che farà la sua parte per gli obiettivi della transizione energetica e digitale, ma anche per sviluppare settori come difesa, salute e aerospazio.
Secondo il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, «il risultato ottenuto per la prima volta dall'approvazione del Critical Raw Materials Act e dall'approvazione della nuova legge italiana dà l'avvio ad una nuova visione del settore delle materie prime in Italia, incentrata sulla competitività, ma anche sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale. Infine aggiunge i progetti italiani che hanno ottenuto il riconoscimento di progetti strategici confermano il forte orientamento del nostro Paese verso la circolarità, la valorizzazione e l'uso efficiente delle risorse».
Oltre all'Italia, i 12 Stati membri dell'Ue coinvolti sono Belgio, Francia, Germania, Spagna, Estonia, Repubblica Ceca, Grecia, Svezia, Finlandia, Portogallo, Polonia e Romania. Tutti i 13 progetti coprono uno o più segmenti della filiera delle materie prime e 17 materie prime strategiche elencate nel Critical Raw Materials Act. Ciò include diversi progetti che riguardano litio (22 progetti), nichel (12 progetti), cobalto (10 progetti), manganese (7 progetti) e grafite (11 progetti) che andranno a beneficio in particolar modo della filiera delle materie prime per batterie dell'Ue.
L'obiettivo di Critical Raw Material Act mira a garantire che l'estrazione, la lavorazione e il riciclaggio europei di materie prime strategiche soddisfi rispettivamente il 10%, il 40% e il 25% della domanda dell'Ue entro il 2030.
La Commissione ha ricevuto anche domande per progetti ubicati in paesi terzi.
La decisione sulla potenziale selezione di tali progetti sarà adottata in una fase successiva quando andrà in scena anche un secondo round per individuare progetti strategici, attualmente previsto per la fine dell'estate.
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