Bucci in vantaggio, sinistra raggelata

Voto in Liguria, in due sondaggi il candidato del centrodestra è davanti a Orlando

Bucci in vantaggio, sinistra raggelata
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Verso una battaglia all'ultimo voto e un esito al fotofinish. Nonostante l'offensiva giudiziaria e la custodia cautelare che ha colpito il governatore uscente per un «pericolo di reiterazione del reato» che molto ha fatto discutere, la partita per la Regione Liguria si è clamorosamente riaperta e anzi, sondaggi alla mano, il centrodestra può ora contare su un piccolo vantaggio sul centrosinistra.

La conferma arriva da due sondaggi che descrivono entrambi lo stesso scenario. La rilevazione eseguita dall'Istituto Noto per Porta a Porta, vede Marco Bucci, candidato del centrodestra, superare di un soffio Andrea Orlando, candidato del centrosinistra. Il sindaco di Genova si attesta al 47,5 per cento e Orlando appena sotto, al 47 per cento. Dal sondaggio emerge inoltre che il voto si sta polarizzando. Infatti il candidato del centrodestra in 7 giorni ha aumentato i consensi dell'1,5 per cento mentre quello del centrosinistra ha guadagnato l'1 per cento. Perdono consensi, invece i partiti minori che in sette totalizzano il 5,5, lasciando sul campo il 2,5 per cento rispetto alla scorsa settimana. Un altro sondaggio, realizzato da BiDiMedia, assegna a Bucci la stessa percentuale: 47,5 per cento contro il 47 per cento di Orlando e il 2 per cento a Nicola Morra, ex senatore M5S candidato per Uniti per la Costituzione. A livello di liste il primo partito è il Pd con il 15,9 per cento davanti a Fratelli d'Italia con il 20,2 per cento. Molto bene Vince Liguria, la lista civica di Bucci, al 10,4, davanti alla Lega (8 per cento) e Forza Italia (5,7 per cento). Il sindaco di Genova è dunque in vantaggio di una incollatura. E il contraccolpo causato dalla decisione di Giovanni Toti di patteggiare una condanna a due anni e un mese è di fatto già svanito, con una Regione evidentemente poco incline a svoltare a sinistra. Bucci appare come un uomo del fare, mentre Orlando viene ora visto come una figura molto schiacciata a sinistra dopo lo stop di Giuseppe Conte all'ingresso di Matteo Renzi in coalizione.

É chiaro che in questa fase gioca molto il fattore psicologico. Quella che sembrava una vittoria annunciata si è improvvisamente complicata con la discesa in campo di Bucci e con il divorzio dai centristi. In questo senso si vocifera da giorni che il Pd abbia percepito il cambio del vento, con un sondaggio interno che confermerebbe il vantaggio del candidato di centrodestra. Un nervosismo che sarebbe emerso pochi giorni fa quando Bucci e Orlando si sono incrociati tra gli stand dell'Expò della Fontanabuona, a Calvari con una discussione che ha fatto scattare qualche scintilla polemica tra i due ma che l'ex ministro della Giustizia ha raccontato come una sorta di aggressione, definendo il suo avversario «un bulletto», venendo poi smentito da vari video pubblicati online.

Di certo la coalizione guidata da Bucci - archiviata la tempesta giudiziaria - sta puntando molto sul cambio di passo imposto negli ultimi anni a una regione condannata all'immobilismo e rivendica il merito di

aver collaudato un modello amministrativo che ai liguri piace e che si è dimostrato efficiente nei giorni della tragedia del Ponte Morandi. Un invito a premiare la continuità amministrativa che gli elettori sembrano gradire.

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