Buosi, pasticceria di padre in figlio

Il giovane Andrea si impone al Sigep vent'anni dopo papà Denis

Tony Damascelli

Disegnare il corpo di una donna. Un sogno di qualunque ragazzo e uomo. Modellarlo, come uno scultore. Il desiderio non soltanto di un artista. Ricoprirlo di cioccolato. Un capriccio esclusivo. Se poi ti porta a vincere il titolo di migliore giovane pasticciere d'Italia allora sogno, desiderio e capriccio diventano una cosa sola, seria, bella davvero.

Andrea Buosi è un ragazzo di ventuno anni, gemello di Lorenzo, ha baffetti da ufficiale austriaco del primo Novecento e fisico alto, ha mani capaci di realizzare, come farebbe un prestigiatore, idee impossibili. Ha vinto il premio modellando il busto di una donna, interamente in cioccolato e ricoprendolo con un abito da sera, osé, scollato, al posto delle paillette cento petali pure quelli di cioccolato ma bianco. Due giorni e più di lavoro, realizzato nel laboratorio di Venegono, in provincia di Varese, dove ha sede una delle due pasticcerie di famiglia - l'altra è a Varese - poi le ultime due ore, faticosissime, davanti ai giurati, per assemblare il vestito che è stato un omaggio all'arte sartoriale italiana, celebrata insieme con la maestria della cucina, o meglio, della pasticceria. Dalle sei e trenta del mattino alle cinque del pomeriggio i concorrenti hanno lavorato su tre temi. Oltre al manichino dolce e scuro, che rispondeva al tema della contesa, l'Arte nelle sue varie forme, scritta, illustrata, decantata, i concorrenti hanno dovuto realizzare dodici monoporzioni di tiramisù, seguendo la tradizione. Andrea Buosi non ha mutato gli ingredienti, ha utilizzato mascarpone artigianale e il Kopi Luwak (kopi è la traduzione di caffè e luwak è lo zibetto che va pazzo per quelle bacche, le mangia e le espelle organoletticamente impreziosite) il caffè indonesiano, prodotto sull'isola di Sumatra, monorigine 100 per cento arabica, il più caro al mondo, per la sua poca reperibilità sul mercato e per la particolarità del suo ciclo vitale, nei ristoranti stellati una tazzina di caffè kuopi può costare ventidue euro e al dettaglio di vendita può raggiungere la cifra di 900 euro al chilogrammo.

E novecento euro è stato il premio complessivo, in merce, che Buosi junior ha vinto, sia per il busto in cioccolato, sia per il tiramisù e, infine, per la pulizia e il lavoro tecnico.

Il campionato si è svolto a Rimini, in occasione della quarantesima edizione del Sigep, il salone internazionale di gelateria, pasticceria eccetera.

Qui, vent'anni fa, Denis Buosi, padre di Andrea e maître chocolatier di grande censo (fornitore di Armani, Peck e del caffè Florian di Venezia), aveva vinto il titolo di miglior pasticcere italiano, il SuperSigep d'oro, presentando in due edizioni, 1998 e 1999, una «Rosa dei venti» e sette praline esclusive. Come a teatro, si replica.

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