Pfizer si conferma il vaccino più «popolare». In arrivo diverse novità per questo siero: due siti di produzione in Italia; una nuova formula che non ha bisogno di diluizione e, forse, l'autorizzazione sull'uso per i bambini tra i 5 e gli 11 anni entro un paio di mesi.
L'agenzia europea per il farmaco, Ema, ha dato il via libera a due nuovi siti produttivi in Italia e anche ad una nuova formulazione pronta per l'uso senza diluizione. Grande soddisfazione viene espressa da Farmindustria che sottolinea come l'Italia sia «protagonista nella produzione dei vaccini».
Gli stabilimenti autorizzati sono quelli di Monza (Patheon Italia SpA) e Anagni (Catalent Anagni SRL) che produrranno 85 milioni di dosi aggiuntive nel 2021. Si punta alla produzione con la nuova formulazione del vaccino Pfizer che non richiede diluizione prima della somministrazione e sarà disponibile in confezioni da 10 flaconcini (60 dosi) e può essere conservata a 2-8°C per un massimo di 10 settimane. Dunque un prodotto molto più semplice da conservare e somministrare visto che questa formulazione è di fatto «pronta per l'uso» mentre quella che viene utilizzata al momento è concentrata e dunque richiede diluizione prima della somministrazione, è disponibile in confezioni da 195 flaconcini (1.170 dosi) e può essere conservata a 2-8°C per un massimo di un mese.
Differenze che permetteranno di avere più scelta per lo stoccaggio, il trasporto e la logistica per la distribuzione e la somministrazione. La nuova formulazione sarà disponibile in un lancio graduale a partire dall'inizio del 2022.
Farmindustria sottolinea che «l'Italia fa parte del percorso di produzione dei vaccini e con nostre eccellenze che si occupano del controllo di qualità dei vaccini, altre che fanno parte della produzione sia dei vaccini a mRna sia di quelli con adenovirus», dice Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria. «Il nostro Paese darà un contributo importante», assicura Scaccabarozzi.
Per estendere l'uso del vaccino Pfizer ai
bambini di età tra 5 e 11 anni Ema valuterà lo studio clinico in corso su questa fascia d'età e comunicherà l'esito della sua valutazione «tra un paio di mesi, a meno che non siano necessarie informazioni supplementari».
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