Tiziana Paolocci
L'accostamento ad Alfredino Rampi è fin troppo scontato. Ma la famiglia di Florin Petru Strambu, cinque anni, ha vissuto la stessa tragedia, provato lo stesso dolore, sentito il cuore che veniva strappato dal petto dal passare dei secondi, che smorzavano la possibilità di riabbracciare vivo il figlio.
Il bambino domenica pomeriggio è morto cadendo in un pozzo, a Corinaldo, paesino di cinquemila anime in provincia di Ancona. Trentasei anni dopo un'altra coppia di genitori ha versato tutte le lacrime che aveva, come avevano fatto nel giugno 1981 la mamma e il papà di Alfredino, mentre migliaia di italiani davanti alla tv pregavano perché l'agonia del ragazzino, scivolato in un pozzo artesiano, si concludesse con un salvataggio. Anche domenica i vigili del fuoco hanno tentato, ma si sono dovuti arrendere davanti alla morte di Florin.
Il piccolo, nato in Italia da una coppia di romeni, verso le 18.30 si trovava nel frantoio dell'azienda Brignoni con il padre e la zia, che dovevano consegnare le olive per la frangitura. Era buio. Senza rendersene conto i tre si sono appoggiati a una specie di pedana all'esterno dello stabilimento, in un'area di manovra di mezzi e di sosta. Il bimbetto giocava, quando è sfuggito al controllo del genitore. All'improvviso è caduto nella cisterna profonda quattro metri, che contiene gli scarti di lavorazione delle olive e, non si sa perché, era solo parzialmente coperta.
Il genitore ha fatto il possibile per riuscire ad afferrarlo mentre il figlio gridava «papà, papà aiutami». Poi è stato il turno dei vigili del fuoco, tra i primi accorsi sul posto, che si sono calati giù con le maschere antigas. Ma la scala che usavano era troppo corta. Ci ha provato allora un sommozzatore del 115, che però si è sentito male a causa delle esalazioni provenienti dalle olive da macerare. Quando medici e pompieri sono finalmente riusciti a prenderlo, Florin ancora respirava, ma debolmente. Sul posto è stato fatto un tentativo di rianimarlo, quindi il piccolo è stato trasportato d'urgenza all'ospedale della vicina Senigallia, dove è arrivato in arresto cardiaco. Alle 20.28 i sanitari hanno annunciato la morte.
I familiari disperati ora chiedono giustizia, perché sostengono che il pozzo non era adeguatamente coperto e chiunque avrebbe potuto finirci. I carabinieri di Senigallia si occupano delle indagini e in queste ore il pm titolare del fascicolo deciderà se disporre o meno l'autopsia sul corpicino.
Ad aprile scorso a Velletri, vicino Vermicino, un altro bambino rumeno di 23 mesi aveva
perso la vita cadendo in un pozzo in muratura nel giardino di casa. Il nonno si è buttato giù per raggiungerlo, provando a tenendo a galla. Adrian Costan ha resistito un po', ma arrivato in ospedale ha smesso di lottare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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