"Caldo, la scuola inizi a ottobre". Un coro di "no" gela gli insegnanti

I docenti propongono di far slittare l'avvio dell'anno di studio. Genitori sulle barricate, il governo deciso a confermare le date

"Caldo, la scuola inizi a ottobre". Un coro di "no" gela gli insegnanti
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Cambiare il calendario scolastico e riaprire le scuole a ottobre?

La risposta corale dei genitori alla proposta di sindacati e associazioni è un «No» secco. I motivi sono evidenti: chi segue i bambini fino ad allora? Come si fa a tenerli a casa ancora per due o tre settimane se non si possono pagare tate, se non ci sono nonni disponibili, se mancano le seconde case, come si fa se si deve lavorare tutto il giorno e si è dato fondo ai risparmi per parcheggiarli in corsi estivi che costano una fortuna?

Questi interrogativi non sfiorano il partito del rinvio. Che mette in primo piano la salute. Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani, chiede il posticipo «per evitare possibili malori sia per gli studenti fragili che per gli insegnanti, la cui età media, da statistica, è spesso elevata». Il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico, rafforza il concetto: «Con questa afa è assurdo iniziare le lezioni entro metà settembre».

Sono stati interpellati perfino i pediatri e i pedagogisti per richiedere un parere scientifico sull'argomento. Insomma la preoccupazione è preventiva: evitare che il caldo (se ci sarà) faccia danni.

In sottofondo c'è il cambiamento climatico che stravolge le stagioni ma questo aspetto sembra creare problemi solo in Italia. All'estero, per esempio, in nazioni in cui il caldo non manca come Spagna e Grecia, le lezioni cominciano esattamente come da noi, tra il primo e la metà di settembre. Bisogna scendere in Marocco per trovare un calendario scolastico che inizia a ottobre.

E poi, posticipare l'inizio delle lezioni, ha il sapore di un ritorno al passato. L'ultimo anno in Italia che la campanella ha suonato il primo di ottobre è stato il 1976, quando la legge 517 ha stabilito la data di rientro il 20 di settembre salvo modifiche regionali. E da allora sono trascorsi 48 anni senza che periodicamente qualcuno si sia alzato in piedi a riproporre di cambiare data.

Sull'ultima proposta comunque, al momento non è giunta una risposta dal ministero. È il ministro Matteo Salvini, interpellato sull'argomento a rispondere sui social: «Come si fa a iniziare la scuola a ottobre? Si finisce a luglio? Lasciamo stare le cose come sono».

Del resto si tende a tenere aperte le scuole anche in estate e non a chiuderle. Quest'anno sono stati stanziati 400 milioni per aprire le aule durante le vacanze agevolando studenti e genitori.

E proprio le famiglie ritengono che tre mesi di chiusura delle scuole siano «già troppe». In una petizione da 60mila firme si legge: «La lunghissima pausa scolastica moltiplica le disuguaglianze, favorisce la perdita di competenze cognitive e relazionali di bambine, bambini e adolescenti e scoraggia la conciliazione di vita-lavoro per tanti genitori costretti a destreggiarsi tra campi estivi costosissimi e mancanza di alternative a prezzi ridotti».

Più categorico il commento del Codacons: «Proposta strampalata e priva di senso».

Dunque, il calendario annunciato dal ministro dell'Istruzione e del Merito non si tocca: a Bolzano le lezioni riprenderanno il 5 settembre, nelle altre regioni si rientrerà entro la metà di settembre.

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