"Occorrerebbe cercare una convergenza ampia tra le forze politiche e sociali responsabili, proprio come proposto sabato dal Foglio. E già prima delle elezioni del 2018, sfidando il centrodestra a convergere su un piano di riforme ambizioso e inderogabile". A dirlo è il ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda, proprio in un'intervista al giornale fondato da Giuliano Ferrara.
Un ritorno alle larghe intese anche prima del voto perché l'Italia è "molto esposta" e occorre "dirlo con chiarezza". "Quello che ci serve è un riformismo forte fondato sul realismo piuttosto che sulle suggestioni idealistiche alla terza via o sugli slogan degli anni novanta. Con l'ottimismo non ci fai niente", aggiunge Calenda lanciando una frecciatina a Matteo Renzi. Non una sconfessione del lavoro svolto dal precedente governo, anche se i rapporti con Renzi sono sempre più gelidi. "Esprimere delle opinioni, e non essere sempre d'accordo su tutto, non è un indizio di tradimento né la violazione di un principio di lealtà. Al contrario. Quella del governo Renzi era un'agenda potentemente riformista" ma "con buona pace di chi ritiene che tale facoltà debba essere condizionata alla sottoscrizione di una tessera di partito. E anche se gli attacchi fondati sulla delegittimazione personale, - dice con rammarico Calenda - in questi mesi mi sono dispiaciuti. Sviliscono chi li fa, e sviliscono i problemi e la discussione sulle questioni da aggredire. Che sono tante".
Calenda rimprovera a Renzi di mettersi di traverso su provvedimenti nati durante il suo Governo come il suo ddl Concorrenza e gli chiede di sfuggire "alla grande fuga dalla realtà e dalla responsabilità" dei Cinquestelle."L'offerta politica grillina si fonda su questo: sulla propensione alla fuga dalla realtà che è molto radicata nel paese anche per effetto dei decenni di spesa pubblica incontrollata. Il Pd, le forze responsabili, devono essere l'esatto contrario. II Pd può essere il pilastro attorno a cui costruire questo riformismo forte. E il governo Gentiloni può essere il luogo politico dove implementarlo, cercando un coinvolgimento ampio". Il ministro smentisce, infine, di avere nuovi obiettivi politici. "L'offerta politica grillina si fonda su questo: sulla propensione alla fuga dalla realtà che è molto radicata nel paese anche per effetto dei decenni di spesa pubblica incontrollata.
Il Pd, le forze responsabili, devono essere l'esatto contrario. II Pd può essere il pilastro attorno a cui costruire questo riformismo forte. E il governo Gentiloni - conclude - può essere il luogo politico dove implementarlo, cercando un coinvolgimento ampio".
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