Calenda-Renzi, prove tecniche di terzo polo. "Stiamo integrando due corpi distanti"

L'accordo con Renzi è in dirittura d'arrivo? "Ci stiamo lavorando, l'accordo ancora non c'è, spero che il terzo polo nasca, ci sono tutte le premesse"

Calenda-Renzi, prove tecniche di terzo polo. "Stiamo integrando due corpi distanti"

L'accordo con Renzi è in dirittura d'arrivo? «Ci stiamo lavorando, l'accordo ancora non c'è, spero che il terzo polo nasca, ci sono tutte le premesse. Carlo Calenda, leader di Azione, intervistato da Massimo Giannini, annuncia che la trattativa per riunire le due realtà del Terzo Polo fuoriuscite dal Pd è in corso. «Sui contenuti con Italia Viva c'è vicinanza, ora bisogna integrare due corpi che politicamente sono stati distanti negli ultimi tempi». Magari trovando una mediazione sul nome del frontman o meglio della frontwoman visto che l'idea di schierare in prima linea Mara Carfagna prende sempre più quota. Ma bisogna procedere con i tempi giusti, visto che ci sono ancora diversi nodi da sciogliere. Se nella giornata di ieri ci sono stati alcuni contatti telefonici tra i leader, ambienti dei due partiti fanno capire che un incontro ai massimi livelli potrebbe svolgersi entro le prossime 24-48 ore. Calenda, però, questa volta sembra avere imparato la lezione e si trincera nella prudenza: «Non parlo più di accordi finché sono stati siglati col sangue».

La giornata si apre con un sondaggio non troppo promettente. La doccia fredda arriva dalla rilevazione Quorum/Youtrend per SkyTg24 che assegna ad Azione il 2% e a +Europa l'1,6%, mentre a Italia Viva andrebbero il 2,2% dei consensi. Numeri che retrocederebbero il terzo polo centrista a un quarto polo che si posizionerebbe decisamente al di sotto dei Cinquestelle e avrebbe la necessità di unire le liste per superare la soglia del 3%. Ma non c'è tempo per soffermarsi sui numeri. Ora è il momento di risolvere il rebus della lista unica. Da parte di Matteo Renzi arriva una disponibilità di massima. «Se Calenda ci sta, noi ci siamo. Il terzo polo richiede generosità e impegno».

La risposta di Calenda è promettente: «Stiamo lavorando e definendo, definiremo anche i collegi». Sulla questione firme il leader di Azione continua a ostentare certezze - «siamo esentati» - facendosi forte di un parere di Cassese. In ogni caso se sul programma non sembra complicato trovare una intesa, il difficile riguarda la definizione di pesi e posti nelle liste. Azione ha diversi parlamentari uscenti non certo di secondo piano: ci sono Matteo Richetti, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini, Andrea Mazziotti, Enrico Costa, Andrea Cangini. Problema analogo ha Italia Viva. Come scrive l'AdnKronos molti big erano già pronti per la corsa in solitaria negli uninominali: Stefania Saccardi a Firenze, Maria Elena Boschi ad Arezzo, Gabriele Toccafondi nella Piana, e poi Francesco Bonifazi, Stefano Scaramelli, Nicola Danti. Per Italia Viva quindi si profilano all'orizzonte due strade: o una corsa in solitaria puntando sull'appeal del leader, con il suo nome sulla scheda e l'accordo con la Lista civica nazionale di Federico Pizzarotti e i Moderati di Mimmo Portas. La seconda è quella di un accordo con Azione per una lista unitaria, ma per capire se l'ex presidente del Consiglio e il suo ex ministro dello Sviluppo Economico riusciranno a convolare a nozze politiche bisognerà attendere il fine settimana, visto che il 14 scade il termine per la presentazione dei simboli. In ogni caso si parla di un 60% di posti per Azione e un 40% per Italia Viva.

«Se Azione ci sta, siamo pronti a ricominciare insieme - dice Renzi - senza primogeniture. Io e Carlo insieme possiamo fare il botto». «Presenterò un programma che non è di destra o di sinistra, ma di buon senso» replica Calenda. Con un jolly da giocarsi in caso di - oggettivamente improbabile - vittoria: «Il terzo polo è una grande opportunità che può riportare Draghi a Palazzo Chigi» dice Renzi a Omnibus. In queste ore al lavoro ci sono gli sherpa dei due partiti per limare le distanze e cercare di tradurre la trattativa in un accordo.

Un lavoro di sintesi da realizzare in tempi brevi, tenendo conto dell'incedere delle lancette d'orologio, con l'idea di creare una sorta di Renew Europe italiana, ovvero la famiglia parlamentare europea a cui entrambi dal novembre 2021 sono iscritti.

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