La Camera approva il nuovo dl Sicurezza: stop multe a Ong e più accoglienza

Inizia lo smantellamento dei decreti di Salvini: via le maxi sanzioni e vietato rimpatriare i migranti che si sentono perseguitati. Ira del centrodestra: "Grillini campioni di voltafaccia, oggi giornata nefasta per l'Italia"

La Camera approva il nuovo dl Sicurezza: stop multe a Ong e più accoglienza

Arriva l'ok della Camera al nuovo decreto Immigrazione con 279 voti favorevoli, 232 contrari e 9 astenuti. L'Aula di Montecitorio ha così dato il suo via libera finale al provvedimento che passa ora all'esame del Senato e che dovrà essere convertito in legge entro il 20 dicembre. Sono stati tre i deputati del Movimento 5 Stelle ad aver espresso un parere contrario al dl in questione, andando in dissenso con la linea del proprio pruppo: si tratta di Fabio Berardini, Francesco Berti e Andrea Colletti. Invece 17 grillini non hanno partecipato al voto, 3 si sono astenuti e 22 risultano in missione. Dunque sono ufficialmente iniziate tutte le operazioni necessarie per smantellare i decreti Sicurezza che portano la firma di Matteo Salvini.

Con il voto finale passa la linea dell'accoglienza indiscriminata dei migranti "per favorire la mangiatoia delle cooperative rosse e le Ong per favorire la mangiatoia delle cooperative rosse e le Ong". Un traguardo negativo reso possibile dalla giravolta dei pentastellati, "campioni del voltafaccia, nel guinness dei primati per cambio di idee" e che si sono dimostrati "perfetti 'signor pronti a tutto' pur di non andare a casa". "Accettano i ricatti della sinistra per continuare una fallimentare esperienza di governo, dimostrando di non conoscere il significato della parola coerenza", è l'affondo che arriva da Francesco Lollobrigida di Fratelli d'Italia. Anche il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, è andato all'attacco ricordando il recente tradimento dei 5S sul fondo salva-Stati: "Tra il voto a favore del Mes e l'abrogazione del dl Sicurezza a suo tempo approvato dai grillini quando governavano con la Lega, il Movimento 5 Stelle ha scritto la pagina più nera del camaleontismo politico".

La Lega ha protestato alla Camera durante il dibattito sul nuovo decreto Sicurezza. I deputati del Carroccio hanno esposto uno striscione con su scritto "Stop decreto clandestini"; dalle tribune è stata fatta scendere una gigantografia con una foto del premier Giuseppe Conte e l'ex ministro dell'Interno Salvini quando avevano emanato i decreti per fermare gli sbarchi. "Via il cartello e via gli striscioni dalle tribune", ha detto il presidente della Camera Roberto Fico. La bagarre è proseguita per qualche secondo con una serie di cori che arrivavano dai banchi leghisti.

Cosa cambia

Sono diverse le novità rispetto alla normativa introdotta dal governo gialloverde: stop alle multe milionare alle Ong, eliminazione del tetto massimo di ingressi e ampliamento del sistema di accoglienza mediante l'introduzione del regime di protezione speciale. Potranno essere convertiti in permessi di lavoro il permesso di soggiorno per protezione speciale (ad eccezione dei casi per i quali siano state applicate le cause di diniego ed esclusione della protezione internazionale) e il permesso di soggiorno per calamità.

Sostanzialmente si torna all'era pre-decreti Sicurezza soprattutto sul tema delle sanzioni alle Organizzazioni non governative che trasportano gli immigrati: le uniche sanzioni saranno quelle previste dall'ambito penale e vanno da 10mila a 50mila euro; a irrogarle non sarà il prefetto ma il giudice, solo nel caso in cui ci dovessero essere le condizioni per un processo penale. Le vecchie norme invece prevedevano maxi multe da 150mila a un milione di euro con la confisca delle navi.

Rivista la norma che vieta le espulsioni di migranti verso i Paesi dove l'individuo potrebbe subire persecuzioni per motivi di razza, sesso, lingua, cittadinanza, religione, opinioni politiche e condizioni personali o sociali. Grazie all'approvazione di un emendamento sono stati aggiunti l'orientamento sessuale e l'identità di genere come criteri relativi alle possibili persecuzioni e di fronte ai quali non possono avvenire i rimpatri.

"Per i reati commessi con violenza

alle persone o alle cose durante il trattenimento" nei centri di accoglienza "è facoltativo l'arresto dell'autore del fatto anche fuori dei casi di flagranza e si procede con rito direttissimo".

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