Mes, arriva l'ok dalle Camere. Conte si blinda, Renzi lo avvisa

Doppio passaggio in Parlamento per approvare la risoluzione di maggioranza su Mes e Recovery Fund. Conte rischia e invita i giallorossi alla coesione. Renzi lo avvisa: "Se ha bisogno, gli lasciamo le poltrone"

Mes, arriva l'ok dalle Camere. Conte si blinda, Renzi lo avvisa

Il giorno del giudizio è arrivato. Dopo giorni di alta tensione in casa giallorossa, il governo ha incassato il "sì", sia a Montecitorio, sia a Palazzo Madama (dove i numeri sono risicati), sulla risoluzione di maggioranza circa l'attivazione del Mes e del Recovery Fund. Doppio passaggio in Parlamento, prima alla Camera e poi al Senato, per approvare il documento. Giuseppe Conte rischia tutto e invita i giallorossi alla coesione.

Ecco, l'Aula della Camera ha approvato con 314 sì 239 no 9 astenuti la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo. Nel documento, che ha avuto parere favorevole dal governo, si dà mandato all'esecutivo per il via libera alla revisione del Mes. L'Assemblea ha bocciato, tra le altre, la risoluzione unitaria dell'opposizione di centrodestra.

"Il confronto dialettico tra le forze di maggioranza e interno alle forze di maggioranza è sicuramente un segno di vitalità e di ricchezza. Ma è senz'altro salutare che sia fatto con spirito costruttivo, che non ci faccia disperdere energie, che non ci distragga dagli obiettivi della nostra azione", le parole in mattinata del presidente del Consiglio. Che ha dunque aggiunto: "Il governo ha bisogno della massima coesione delle forze di maggioranza per continuare a battersi in Europa e a svolgere il proprio lavoro".

Meno agevole il passaggio (nel pomeriggio) in Senato, dove i ribelli del Movimento 5 Stelle e i renziani di Italia Viva avrebbero potuto giocare un brutto scherzo a Conte e all'intera maggioranza. Alla fine la risoluzione è passata con 156 sì, 129 no e 4 astenuti. Ma non sono mancate le tensioni e gli attacchi al premier, soprattutto dall'alleato Italia viva

Il braccio di ferro tra Renzi e Conte si gioca sulla governance: l'inquilino di Palazzo Chigi non sembra essere intenzionato a fare un passo indietro la nomina dei manager che dovranno gestire i progetti previsti dal piano di aiuti economici, mentre l’ex segretario Piddì spinge per una soluzione diversa. E per un maggior coinvolgimento di Iv stessa. "Sulla governance del Recovery fund non cedo. Non mi sposto di un millimetro. Per cui o fa un passo indietro lui o, se questo strappo alla democrazia finisce in un emendamento della legge di Bilancio, Italia viva non voterà la legge di Bilancio. Attenzione, non è che non votiamo l’emendamento e il resto sì. No, non votiamo tutta la legge di Bilancio. E ovviamente, nello stesso momento, Teresa Bellanova, Elena Bonetti e il sottosegretario Ivan Scalfarotto si dimetterebbero dal governo...", le parole di Renzi riportate dal Corriere della Sera. Dichiarazioni non certo distensive, anzi. E ribadite poco dopo nell'Aula di Palazzo Madama: "È bene essere chiari: non scambieremo il nostro sì alla proposta di governance in cambio di uno strapuntino o di 'un aggiungi un posto a tavola'. Non stiamo chiedendo che nella cabina di regia ci sia un ministro di colore politico più vicino al nostro", ha detto Matteo Renzi, "Derve dirsi le cose in faccia, ora o mai più. Italia Viva non vuole poltrone, se Conte ne ha bisogno ci sono le nostre tre". Poi il riferimento ai 5Stelle e in particolare al portavoce di Conte, Rocco Casalino: "Un governo non può essere sostituito da una task force e il Parlamento da una diretta facebook"", ha detto, "A chi dei suoi collaboratori continua a chiamare le redazioni dei giornali per dire che noi siamo alla ricerca di qualche poltrona, le comunico che se ha bisogno di qualche poltrona ce ne sono tre: due da ministro e una da sottosegretario a sua disposizione in più. Se invece ha desiderio di ragionare sul serio, concretamente, per il bene del Paese, spieghi ai suoi collaboratori che questo non è un talk show, non è il 'grande fratellò, perchè questo è il Parlamento, questa è la politica, questo è il coraggio che Iv ha e spero abbiamo altri".

Duro anche l'attacco del centrodestra che - pur pronto a un confronto col governo - ha votato compatto per il no. Per Matteo Salvini il Mes è un "Robin Hood al contrario, toglie soldi a chi ha bisogno per salvare le banche tedesche che non ne hanno bisogno". "Una riforma che non è nè nell'interesse dell'Italia nè in quello dell'Unione Europea", ha aggiunto Silvio Berlusconi, per cui rimane "del tutto incomprensibile" il sostegno della maggioranza a "questo Mes, che vede le istituzioni europee emarginate e l'Italia discriminata", mentre rifiutano quello sanitario. Dopo il via libera del Senato alla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del presidente Conte sul Consiglio Ue, il presidente Casellati è stata costretta a sospendere la seduta per un paio di minuti a causa delle proteste dei senatori del centrodestra che hanno anche esposto dei cartelli.

Dopo aver incassato il sì, Conte ha comunque risposto agli attacchi di Renzi: "C'è stato un colossale fraintendimento", ha assicurato, "I responsabili di missione hanno compiti di monitoraggio e non sottraggono poteri, prerogative e competenze ai ministri, ad amministrazioni centrali e periferiche. La politica non è mai stata commissariata, non l'abbiamo mai pensato: la norma non è stata compresa o non è stata letta con attenzione. Si è solo pensato a una clausula di salvaguardia nell'ipotesi in cui le amministrazioni centrali non potessero intervenire a esercitare poteri sostitutivi, ecco che allora, per garantire la realizzazione di un intervento ed evitare che si sprechino risorse, i responsabili delle missioni possono intervenire, ma con l'autorizzazione del Cdm".


Il testo della risoluzione

Il testo della risoluzione presentato in Aula – in vista del Consiglio europeo di giovedì e venerdì – è frutto della lunga trattativa sfociata ieri nella mediazione raggiunta nella maggioranza per sminare le divisioni interne al Movimento 5 stelle. Il testo è stato sottoscritto da tutti i capigruppo di maggioranza, compresa Italia Viva, nonostante i dubbi della compagine renziana.

Sono diversi gli impegni che la maggioranza chiede al governo in sede Ue, suddivisi per capitoli.

Questo il testo della risoluzione: "Garantire il rafforzamento della Strategia europea per i vaccini, che permetta lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di vaccini sicuri ed efficaci con un accesso equo e tempestivo per i cittadini europei, nonché a favorire ogni politica coordinata che fornisca una risposta europea comune alla pandemia, con informazioni obiettive sulla diffusione del virus e sugli sforzi efficaci per contenerlo; sostenere l'utilizzo del pieno potenziale della 'Covid-19 Vaccine Global Access Facility (Covax)' per un accesso tempestivo, giusto ed equo ai vaccini in tutti i Paesi e, nel quadro dell'Unione Europea, a promuovere nell'Omc una deroga sulla base dell'accordo di Marrakech per i vaccini anti Covid-19 al regime ordinario dell'Accordo Trips sui brevetti e la proprietà intellettuale, con l'obiettivo di garantire una disponibilità gratuita e universale dei vaccini; esprimere soddisfazione per le azioni coordinate tra Stati membri sul versante della cooperazione nella ricerca medica per i vaccini e la loro distribuzione, volta a garantire un accesso equo e tempestivo per tutti i cittadini europei, evidenziando la disponibilità italiana ad approfondire le modalità del coordinamento sanitario in sede UE attraverso l'esame delle recenti Comunicazioni e delle prossime proposte legislative dalla Commissione; garantire una strategia europea di costante monitoraggio della situazione di emergenza epidemiologica, promuovendo l'utilizzo e l'interoperabilità di strumenti di tracciamento di screening e di misure cautelative anti Covid comuni in ambito Ue, al fine di mantenere in equilibrio le esigenze di tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini, di assistenza alle persone, con quelle di prosecuzione delle attività produttive e di mobilità delle persone all'interno dello spazio Ue, tramite la predisposizione di un Piano pandemico europeo omogeneo tra tutti i paesi membri e l'accelerazione del processo di creazione dell'unione sanitaria europea".

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