Campione si fa anche la dogana privata

Esplode il caso dell'edificio voluto dal Comune che apre le porte su Bissone (Svizzera)

Campione si fa anche la dogana privata
00:00 00:00

Il caso dell'edificio con «dogana privata» a Campione d'Italia sta creando sempre più imbarazzi e attirando ulteriori attenzioni. Tanto che il dossier sarebbe stato reso noto anche all'entourage del ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Qualche dubbio deve essere sorto anche nell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Roberto Canesi, il quale, lo scorso 5 dicembre, ha scritto una lettera al suo omologo di Bissone, Andrea Incerti, curiosamente protocollata dagli elvetici solo il 31 dicembre: «Con riferimento agli articoli recentemente apparsi sulla stampa locale, in spirito di collaborazione e per completezza del nostro incarto, si chiede di voler cortesemente confermare la piena regolarità tecnico-urbanistico-edilizia dell'immobile realizzato su territorio elvetico al confine con il Comune di Campione d'Italia». Una giusta preoccupazione, sebbene tardiva, dal momento che il condominio è ormai finito e sarebbero stati venduti già i primi appartamenti.

L'edificio Mon rêve è una residenza di 14 appartamenti nel comune di Bissone, in Svizzera, proprio sul confine italiano. La vicenda è nota alle cronache poiché la struttura sorge a pochi metri dallo storico cimitero di Campione, fatto che aveva sollevato polemiche a livello locale sull'opportunità di costruire così vicino a un luogo di culto e di interesse storico. Ma se questa criticità è solo etica, perché in Svizzera (a differenza dell'Italia) è consentito costruire a soli cinque metri da un cimitero, l'aspetto più problematico è che la costruzione della residenza è stata possibile solo attraverso una convenzione firmata da Canesi, la quale doveva prevedere l'apertura di un varco carrabile tra l'edificio (in Svizzera) e Campione (in Italia) più un set di servizi che doveva essere fornito dal Comune di Campione. Pena la non fattibilità del progetto. A ottobre 2021 il Comune di Bissone aveva emesso regolare licenza edilizia condizionandola a tre punti: concessione a tempo indeterminato di accesso veicolare e pedonale dal suolo italiano; disponibilità allo smaltimento dei rifiuti da parte del comune italiano; nullaosta/autorizzazione per la concessione del passo carraio e pedonale.

La Convenzione con la società di costruzioni Artech Real Estate è poi stata perfezionata nell'aprile 2022, con la concessione «a tempo indeterminato» di accesso veicolare e pedonale. Un aspetto, quest'ultimo, che differisce rispetto alla bozza approvata dalla giunta comunale (composta anche dalla vice sindaca Gaetana Padula e dall'assessore Paolo Giovanni Bortoluzzi) in precedenza dove non figurava una concessione a «tempo indeterminato».

Sta di fatto che in questo modo si è creato un passaggio doganale privato. Sono in molti a Campione, però, a ritenere - con l'appoggio di pareri legali - che l'apertura di un passaggio doganale tra Italia e Svizzera non possa essere di competenza della giunta comunale, ma debba necessariamente passare per le autorità doganali dei due Paesi. Se queste ultime avessero negato l'autorizzazione, allora il lussuoso condominio con piscina a pochi metri dal lago di Lugano non si sarebbe mai potuto costruire. Una circostanza che sembrava essere nota anche alla stessa giunta di Campione quando, nell'ottobre 2021, rispondeva alle interpellanze dei consiglieri di minoranza del gruppo Campione 2.0, Simone Verda e Gianluca Marchesini, i quali domandavano se esistesse «un accordo doganale di transito e di passaggio dall'Italia alla Svizzera senza presenza di strutture doganali» e se «esiste un accordo doganale di transito e di passaggio dall'Italia alla Svizzera per quanto riguarda l'accesso ai garage». A entrambi i quesiti ha risposto il capo dell'ufficio tecnico del comune, Cristian Ghielmetti, affermando che fino a quel momento non esisteva «nessun dispositivo» e dunque il quesito «va rivolto ad altri Enti ed Istituti competenti». Nonostante questo, però, il comune ha proseguito per la sua strada.

In attesa che la vicenda sulla dogana venga chiarita, continua a destare polemiche la gestione del Casinò di Campione (di proprietà comunale).

Nonostante diversi obiettivi del piano concordatario non centrati, il cda ha approvato lauti aumenti di stipendio: 70mila euro da distribuire tra i consiglieri e un compenso da 198mila euro l'anno all'ad Stefano Silvestri (più 58mila euro di premio). Inoltre, c'è polemica dopo l'assunzione di due croupier che sarebbe avvenuta senza il necessario concorso pubblico: fatto denunciato al giudice delegato da un esposto firmato da Verda e Marchesini.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica