Cannabis light fuori legge. No vendita e coltivazione

Sì alla stretta con un emendamento del governo. Salvo gli usi consentiti, è equiparata a stupefacenti

Cannabis light fuori legge. No vendita e coltivazione
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Una seduta fiume nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera, riunite a oltranza per chiudere l'esame del ddl Sicurezza. Le proteste delle opposizioni per la seduta in notturna con interventi contingentati. E poi la decisione della Conferenza dei capigruppo di far slittare l'esame del ddl in Aula a dopo la pausa estiva, con l'annuncio da parte del vicepresidente Fabio Rampelli accolto da un applauso delle opposizioni.

Il ddl sicurezza prosegue il suo cammino, ma c'è una novità importante che emerge dall'analisi degli emendamenti. Arriva infatti la stretta sulla cannabis light, mentre viene ritirata la proposta della Lega per vietare l'immagine della pianta di canapa per fini pubblicitari. L'emendamento approvato in commissione propone di intervenire sulla legge a sostegno della filiera della canapa ad uso industriale, con quantità di Thc inferiore allo 0,2%. Il fine è quello di «evitare che l'assunzione di prodotti da infiorescenza della canapa possa favorire, attraverso alterazioni dello stato psicofisico del soggetto assuntore, comportamenti che mettano a rischio la sicurezza o l'incolumità pubblica o la sicurezza stradale».

Si vieta, dunque, la coltivazione e la vendita delle infiorescenze, anche di cannabis a basso contenuto di Thc, per usi diversi da quelli espressamente indicati nella legge stessa, e quindi quelli industriali consentiti. Il commercio o la cessione di infiorescenze viene punito con le norme del Testo unico sulle Sostanze stupefacenti, parificando, dunque, la cannabis light a quella non light. Nei giorni scorsi un decreto del ministero della Salute, peraltro, aveva inserito le «composizioni per uso orale di cannabidiolo» tra le sostanze stupefacenti.

Tanto Coldiretti, quanto la Cia-Coltivatori Italiani mostrano di non gradire l'intervento parlamentare. «La stretta sulla cannabis light equiparata a quella non light, mette a rischio la sopravvivenza di un intero comparto impegnato in una coltivazione dove sono stati fatti investimenti significativi» sostiene Coldiretti. Di fatto l'infiorescenza della canapa, precisa la Coldiretti, «rappresenta una parte fondamentale del valore aggiunto della pianta, e vietarne la raccolta e l'essicazione rischia di far crollare un intero settore dove sono impegnati tanti giovani agricoltori».

Il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri, invece, ritiene «giuste le norme per stroncare il mercato della cosiddetta cannabis light. Vanno approvate nell'Aula della Camera e poi al Senato. Chi difende la cannabis light difende sostanzialmente attività ambigue e pericolose. Spesso abbiamo visto che dietro questo commercio si celano ben altre attività. Va stroncata ogni forma di incoraggiamento all'uso delle droghe e alla propaganda delle droghe. Non mi meraviglio quindi che quelli che vogliono legalizzare le droghe difendano anche la cannabis light. Ben vengano, quindi, le norme appena approvate e una azione decisa contro tutta una serie di filiere para commerciali che finiscono per propagandare l'uso delle droghe».

La Lega ha, invece, ritirato alcuni emendamenti tra cui quelli sull'introduzione del reato di integralismo islamico, sulle prediche solo in lingua italiana e sulla castrazione chimica per gli stupratori. Ma su quest'ultimo punto c'è l'impegno ad aprire un tavolo di discussione.

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