La coalizione gialloverde inizia a scricchiolare. I temi che li dividono sono sempre di più. Non bastava l'immigrazione e la Tav, ora nel grande calderone che mette zizzania ci finisce pure la cannabis. Solo due giorni fa, infatti, il senatore M5s, Matteo Mantero, aveva dichiarato senza troppi giri di parole: "Ho depositato un disegno di legge in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati".
Il MoVimento, quindi, è favorevole all'autoproduzione e all'uso ricreativo della cannabis. Ma la Lega no. Anzi: non ne vuole proprio sapere. E le parole di Matteo Salvini lo dicono chiaramente: "La proposta M5s sulla cannabis non passerà mai e non è nel contratto di governo. Qualche parlamentare che pensa di legalizzare le canne. Non penso sia una priorità di questo Paese".
Il ministro dell'Interno è lapidario. È deciso sul tema e durante l'inaugurazione della sede dell'Ugl a Milano blocca gli entusiasmi grillini sulla legalizzazione. E nella diretta Facebook aggiunge: "Proviamo a ragionare su come togliere dalle piazze una prostituzione a cielo aperto che è una vergogna".
E mentre blocca l'alleato di governo sulla cannabis, si mette di traverso anche per quanto riguarda la Tav. Il suo sì, infatti, va a cozzare con il "no" di Luigi Di Maio. Si apre così un altro fronte nello scontro giallo verde.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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