La giunta Raggi è entrata in modalità kamikaze e ha già trovato il primo volontario pronto a immolarsi. Il consigliere comunale Paolo Ferrara era il capogruppo grillino in Campidoglio: indagato e poi prosciolto per la questione stadio della Roma, fu sacrificato sul vecchio altare giustizialista. Eppure non ha mai perso l'entusiasmo per Virginia Raggi. Per la quale è pronto a spendere parole che fanno sembrare il culto della personalità di Kim Jong Un (detto «Giovane generale» anche se non ha mai fatto il militare e «Sole splendente») timidi complimenti.
Una congiuntura politica eccezionale pare spinga Virginia Raggi alla ricandidatura. Tutti sanno che, dopo la grande performance da sindaca, l'unica piccola chance di vittoria l'avrebbe se fosse l'unica candidata. Ma, proprio perché la missione è impossibile, nessuno nel M5s ci proverebbe. E dunque tanto vale sacrificare Virginia e con l'occasione rompere il tabù del secondo mandato.
Ma, come direbbe Francesco De Gregori, tutto questo Paolo non lo sa. E così continua a cantare lodi sperticate di Virginia fin da quando chiedeva di preservare il suo ex seggio da consigliera «come la maglia di Totti». Ieri, celebrando in un tweet l'impresa incredibile di aver asfaltato una strada, Ferrara chiosava senza paura: «Virginia Raggi ha fatto più strade degli antichi romani». Il consigliere sostiene di averlo scoperto dopo aver «preso carta e penna e fatto un calcolo». Va detto che Ferrara, fedele al suo motto «ciò che dici, ciò che fai, ciò che pensi e ciò che sei qui da noi viene tutto da un unico posto chiamato coerenza», si era già cimentato nell'apologia di Virginia perorandone la ricandidatura come novella Michelangelo: «È come se al grande artista non avessero fatto terminare la Cappella Sistina».
Resta un dubbio: replicando al New York Times che raccontava lo sfacelo di Roma invasa dai gabbiani, Ferrara intimò di pensare ai gabbiani americani, ma pubblicò per errore la foto di un volatile che pasteggiava con i rifiuti di Roma. Ed esaltò le nuove strisce pedonali luminose in una via di Roma con una foto di Barcellona. Sicuri che stia parlando della Raggi e non del sindaco di Tokyo?
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