Il sindaco di Quarto (Napoli), Rosa Capuozzo, di recente espulsa dal Movimento 5 Stelle dopo l’inchiesta su un presunto voto di scambio politico-mafioso nel comune napoletano e un presunto tentativo di ricatto ai suoi danni, ora punta il dito contro il suo ex partito: "È inutile avere le mani pulite se poi le si tiene in tasca", scrive sulla propria bacheca Facebook. "Il M5S - prosegue - ha avuto l’occasione di combattere il malaffare in prima linea con un suo sindaco che lo ha fatto, ma ha preferito scappare a gambe levate, smacchiarsi il vestito, buttando anche il bambino insieme all’acqua sporca". E ancora: "Non si governano così i Comuni ed i territori difficili, non si abbandonano così migliaia di persone che hanno creduto in noi e nel movimento".
Su Quarto, prosegue, "è stata fatta una scelta politica in una stanza grigia di Milano. Io ho fatto una scelta di principio per i cittadini onesti di Quarto. Ora lavoreremo per il territorio in modo ancora più incisivo con i principi del movimento nell'anima. Mi ripeto citando don Milani - conclude -: è inutile avere le mani pulite e poi tenerle in tasca'". Capuozzo cita la lettera aperta ai cappellani che costò a don Milani, nel 1965, un rinvio a giudizio per apologia di reato (la questione era sull’obiezione di coscienza). Capuozzo ribadisce che ora sarà al lavoro per il territorio "in modo anche più incisivo, con i principi del movimento nell’anima".
Capuozzo, non ancora indagata, è alle prese con un rimpasto di giunta: deve affrontare le dimissioni di tre assessori ma, al momento, può contare su un buon numero di consiglieri di maggioranza disposti a rischiare l’espulsione dal M5S (non il capogruppo Alessandro Nicolais, che ha lasciato).
Il sindaco ai pm: informai subito Fico
Roberto Fico, torna a ribadire la Capuozzo, era stato messo subito a conoscenza dell’interrogatorio davanti al pm Henry John Woodcock. A una specifica domanda, il primo cittadino dice di aver parlato "immediatamente dopo" al presidente della Commissione vigilanza della Rai del fatto che era stata sentita come teste in Procura il 24 novembre, e che Fico era al corrente anche "del contenuto" dell’interrogatorio. Dei suoi contrasti con Giovanni De Robbio, l’ex consigliere pentastellato risultato il più votato a Quarto, aggiunge Capuozzo il 14 gennaio, aveva messo a conoscenza Fico "verso la metà di luglio", spiegandogli anche "che De Robbio aveva preso una posizione contraria a quelle che erano le linee del movimento", ma che che secondo Fico allora non c’erano "gli estremi" per azioni disciplinari nei confronti di De Robbio, Azioni accelerate solo dopo l’interrogatorio del sindaco del 24 novembre e culminate con l’espulsione dell’uomo dal movimento il 14 dicembre scorso. I due verbali fanno parte degli atti trasmessi alla prefettura di Napoli e alla commissione parlamentare Antimafia, che domani ascolterà in audizione Rosa Capuozzo.
Il M5S: nulla di nuovo nelle sue parole
"Quanto emerge nei verbali delle dichiarazioni rese da Rosa Capuozzo- si legge in una nota dei gruppi parlamentari del M5S di Camera e Senato - conferma che il Movimento 5 Stelle non sia mai stato portato a conoscenza della natura ricattatoria delle pressioni del consigliere De Robbio. Del resto la stessa sindaca di Quarto pare accennare i primi riscontri sulle presunte minacce subite ai pm solo negli ultimi interrogatori della scorsa settimana.
Il MoVimento è giunto a conoscenza delle attenzioni della procura di Napoli sul consigliere De Robbio il giorno 1 dicembre dalla stessa Rosa Capuozzo, come del resto lei afferma e come già dichiarato da alcuni portavoce. In quell’occasione - concludono i parlamentari - immediatamente sono stati presi i relativi provvedimenti per allontanare il consigliere De Robbio dal Movimento"..
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.