I due casi Mineo, che ossessionano il premier

Il Cara può far cadere l'esecutivo, Corradino può creare problemi in commissione Istruzione

I due casi Mineo, che ossessionano il premier

Roma - Il nome come ossessione. Un nome, come l'eco del fantasma della torre. Minèo, minèo, chi era costui? Risuona nelle notti agitate di Palazzo Chigi, ancor più nei giorni di alta marea. Ossessione di ciò che non si conosce, forse appena s'intuisce; ma pure di ciò che è noto e risorge ancora dalle ceneri.

Due fantasmi che ricorrono e rincorrono il padrone del maniero, Matteo da Rignano sull'Arno, al secolo Renzi. Lo inseguono, lo tormentano. Minèo, minèo, dove sei, chi sei? Segni che sfiorano catene. Dice il boss della Coop 29 Giugno , un poraccio per sua ammissione, ai magistrati: «Se chiudete il registratore vi dico tutto... Se parlo di Minèo casca il governo... io potrei, cioè se possiamo spegnere un secondo io glielo dico...». Il Pm non ci casca, vada avanti, la legge vieta. Buzzi insiste, cerca appoggi, ciò che sa è troppo anche per lui, un Nessuno . «Io so' un povero disgraziato, non so esattamente queste cose su Minèo... A me questa storia l'ha raccontata Odevaine». Sembra Sordi di Un giorno in pretura , io qua non ce volevo venì, a me m'ha rovinato la guera . Buzzi, il segreto, non si sa ancora se l'abbia spifferato oppure no. Ma il punto chiave, il nocciolo, sta nel nome: Minèo, antichissima città di Ducezio, re dei Siculi, patria di illustri come Capuana, le famiglie don Sturzo e Severino. Per simbolo una Santa sulla Torre, e si chiama Agrippina. Ma in alcune raffigurazioni è sostituita da Sua Entità: Satana, in persona.

«In ogni caos c'è un cosmo, in ogni disordine un ordine segreto», ebbe a scrivere Carl Gustav Jung. Ci sta pensando, ci deve aver pensato, il premier. Perché non è possibile che lo zampino di Belzebù, quello rimosso dalla Affari costituzionali perché determinante sulla riforma del Senato, ora ricompaia in tutta la sua portata malefica nella commissione Istruzione, tanto per arenare la riforma cui Renzi tiene tanto. E ancora quel nome, quella maledizione: Minèo Corradino, nativo di Partanna, siculo di famiglia, con matematici tra gli avi illustri. E lui laureato filosofo, già communista di Telekabul , nato al Manifesto , finito a RaiNews24 . Carriera comoda, senatore oggi scomodissimo, per Renzi. Al suo voto e a quello di Walter Tocci si lega il destino della scuola. Centro di accoglienza o Signornò di Palazzo Madama. Renzi maledice quel nome, Minèo, che dal greco menaion arriva al siculo menai per designare l'«accampamento di soldati». Lì sono acquattate truppe refrattarie al premier, lì si nascondono agguati nel nome dell' Urbs vetustissima et iucondissima (un altro zampino di Belzebù la «o» sbagliata). Quasi una premonizione, quella di Jung.

«Ed è proprio l'inaspettato, il caos inquietante, a rivelare un significato profondo; e quanto più questo significato si fa manifesto, l'Anima perde il suo carattere impetuoso e coattivo». Libera da catene, si libra in volo. E cade.

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