Si stringe il cerchio del Covid attorno alla regina Elisabetta. Ieri anche Camilla, la moglie del principe Carlo, è risultata positiva, quattro giorni dopo che lo stesso marito era risultato positivo peraltro per la seconda volta. La duchessa di Cornovaglia, che ha 74 anni e che appena un paio di settimane fa la sovrana, aprendo il Giubileo di Platino dei suoi settanta anni sul trono, aveva «benedetto» come futura «regina consorte», ha già ricevuto la terza dose di vaccino e secondo quanto fa sapere Clarence House, è in auto-isolamento come l'erede al trono. Non è stato comunicato se Camilla ha sintomi.
Naturalmente la maggiore preoccupazione per i sudditi riguarda la salute della regina, che tra poco più di due mesi compirà 96 anni. Elisabetta II, infatti, che era stata in contatto con il figlio Carlo due giorni prima che lui risultasse positivo e c'è il timore che possa essere stata contagiata a sua volta. Del resto i tabloid inglesi fanno notare come nei suoi incontri con il figlio, Carlo saluti la regina in pubblico sia con un bacio sulla mano che con un bacio sulla guancia. Sull'argomento Buckingham Palace non fa chiarezza, l'unica informazione, fornita peraltro la scorsa settimana, è che non presenta sintomi. La regina è comunque sotto stretto controllo e si sottoporrà a test rapidi ogni giorno fino a giovedì prossimo. Non c'è comunque da aspettarsi nei prossimi giorni particolare trasparenza sullo stato di salute della regnante, avendo Buckingham Palace fatto sapere che non fornirà «commenti continui» sulla salute della regina. Non c'è chiarezza nemmeno su eventuali cambi di agenda da parte delle regina, che comunque svolge ormai la gran parte delle attività in collegamento online dal castello di Windsor.
Proprio ieri il primo ministro Boris Johnson, in visita in Scozia, ha affermato che in base ai dati aggiornati, esiste una evidenza «chiara» del fatto che la
variante Omicron sia «meno pericolosa», nelle conseguenze sulla media dei pazienti contagiati, rispetto alla Delta. BoJo ha anche difeso la decisione del suo governo di rimuovere gran parte delle restrizioni in Inghilterra.
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