Carnevale di Viareggio, i carristi disertano la visita di Salvini: "Non apriamo a chi incita all'odio"

Il leader della Lega è atteso nella celebre località toscana per visitare gli hangar dove sono custoditi i celebri carri allegorici. Ma la gran parte dei costruttori boicotta l'evento sui social con l'hashtag #portonichiusi

Carnevale di Viareggio, i carristi disertano la visita di Salvini: "Non apriamo a chi incita all'odio"

L'idea di Matteo Salvini di visitare la Cittadella del Carnevale di Viareggio, il luogo dove ogni anno vengono costruiti i celebri carri allegorici della località toscana, non è piaciuta ad alcuni tra i più noti costruttori dei giganti di cartapesta. Che, infatti, con l'hashtag sui social #portonichiusi hanno deciso di disertare la visita del leader della Lega e non apriranno i loro capannoni per mostrarli all'ex ministro dell'Interno.

Il boicottaggio dei costruttori

In base a quanto riportato da Il Tempo, Edoardo Ceragioli, l'autore del carro "L'amaro italiano", lo stesso in cui il protagonista è proprio Salvini, sarebbe stato il primo ad annunciare la sua assenza nella giornata di sabato, la data prevista per l'arrivo del politico. Secondo quanto ricostruito, l'ideatore avrebbe detto a La Nazione di essere in viaggio con la figlia, ma di aver dato disposizioni alla Fondazione "di fare come meglio crede, anche di aprire l'hangar per mostrare il carro" e ha aggiunto: "Del resto, è una visita istituzionale e quello che volevo dire a Salvini l'ho già fatto con la cartapesta".

Carri e sardine contro Salvini

La rappresentazione ideata nel carro in questione, infatti, mostra il leader leghista offrire l'amaro a una grande Italia, in abito tricolore, che in basso si allarga come un mare rosso pieno di barche di migranti e di naufraghi. "Parlo del naufragio della coscienza con l'amarezza di chi fa politica sulla pelle delle persone", ha dichiarato Ceragioli. Dello stesso avviso sembra essere anche un altro carrista, Umberto Cinquini, autore di "Idol", che non sarà presente alla cittadella ad accogliere il leader leghista: "Salvini non mi sta simpatico, come tutti i politici che urlano. Le chiavi del capannone sono mie e non lo faccio aprire a chi incita all'odio sociale". Ma, secondo quanto ricostruito dal quotidiano, il sabotaggio della visita del capo della Lega si compirà anche con una contro-manifestazione delle Sardine sul lungomare cittadino.

La posizione della Fondazione

Marialina Marcucci, presidente della Fondazione Carnevale, avrebbe però fatto sapere che la Cittadella è un luogo pubblico aperto a tutti: "Ogni carrista è concessionario del proprio hangar e se vuole può tenerlo chiuso. Ma abbiamo tante cose da far vedere a Salvini". Di un'altra posizione rispetto agli altri colleghi costruttori è Priscilla Boni, autrice del carro "Quei gran geni di...", che richiama proprio l'esecutivo giallo-verde di cui Salvini faceva parte, la quale ha fatto sapere di aprire l'hangar su richiesta della Fondazione ma ha specificato: "Io, però, non ci sarò: non voglio stringere la mano a chi ha fatto dell'intolleranza una bandiera politica".

FI: "Carnevale è patrimonio di tutti"

Le scelte dei costruttori di non voler aprire i prori hangar al leader della Lega sono state criticate da Maurizio Marchetti, capogruppo di Forza Italia in regione Toscana, che ha dichiarato: "Il Carnevale di Viareggio è patrimonio di tutti. È un brutto spettacolo vedere che chi vi opera ne lede l'universalità". Ma il Partito democratico, tramite Valerio Fabiani della segreteria regionale, ha detto: "Salvini è libero di andare dove vuole, ma deve sapere che anche i maestri della cartapesta sono liberi di esprimere il loro dissenso".

Il carnevale politicamente corretto

Secondo quanto riportato da Il Tempo, nella località toscana dove il carnevale non è soltanto una data sul calendario ma un appuntamento identitario, i costruttori dei carri hanno deciso di non dare il benvenuto al leader leghista.

Forse per una tendenza delle sfilate di questanno al politicamente corretto (con un carro dedicato anche all'attivista per l'ambiente Greta Thunberg). O forse per far capire al capo dell'opposizione che in quel luogo non è il benvenuto.

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