Il caro-ferie in Italia è il triplo della media Ue. Il caso tasse di soggiorno

I prezzi dei pacchetti vacanza al +19,5%. Sull'imposta scontro fra "Ft" e Santanchè

Il caro-ferie in Italia è il triplo della media Ue. Il caso tasse di soggiorno
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Vacanze sempre più care per chi decide di trascorrerle in Italia. Secondo i dati di Eurostat, infatti, il nostro Paese lo scorso luglio ha conosciuto rincari medi sui pacchetti vacanza del 19,5% rispetto a un anno fa, quasi il triplo paragonandoli a quelli registrati nell'Unione europea (+6,6%). Solo la Francia - che quest'anno ha ospitato i Giochi Olimpici - è riuscita a battere il nostro Paese con una stangata del +22,2% rispetto a luglio del 2023.

Nel lasso di tempo preso in esame, la maggior parte dei paesi dell'Ue ha riportato un tasso di inflazione annuo positivo per i pacchetti venduti nei rispettivi paesi. Gli incrementi maggiori si sono registrati in Francia e Italia, ma anche Cipro ha messo a segno un +16,7%. Al contrario, ci sono tre paesi che hanno segnalato un tasso di inflazione negativo: Malta (-2,9%), Finlandia (-2,7%) e Danimarca (-0,2%). Il tasso di crescita annuo dei prezzi - segnala Eurostat - ha superato il 10% nella maggior parte dei mesi del 2022 e del 2023. Un salasso che sta proseguendo su tutto il continente a partire dall'agosto 2021: vale a dire quando gli europei cominciavano a lasciarsi alle spalle almeno in parte le restrizioni del Covid. Probabilmente, questi rincari sono frutto di un ritorno del turismo su grandi numeri nei Paesi più attrattivi come l'Italia, anche se secondo le stime di Confesercenti questa stagione turistica si starebbe rivelando sotto alle attese con pernottamenti tra giugno e agosto diminuiti dello 0,7%, per una flessione di 1,4 milioni di presenze rispetto allo scorso anno.

Intanto, ieri un articolo del Financial Times è tornato sull'ipotesi di forti incrementi della tassa di soggiorno - fino a 25 euro a notte per gli alberghi di lusso - nell'intento di aiutare le città in difficoltà economiche e rendere i visitatori più responsabili. Il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha commentato definendo «allarmismo infondato» della stampa internazionale l'articolo sulla tassa di soggiorno, affermando che nessuno vuole proporre un «aumento della tassa senza criterio», immaginando invece «un'imposta proporzionata al costo della stanza e che diventi di scopo, quindi anche finalizzata a sostenere investimenti e politiche del turismo» per questo nelle prossime settimane sarà convocato un tavolo di lavoro.

Tornando però alle ferie degli italiani, un'indagine di Coldiretti/Ixè ha stimato che siano costate il 12% in più ai nostri connazionali che hanno speso oltre 28 miliardi di euro per viaggi, pernottamenti, pasti e souvenir.

Una tendenza che ha portato i turisti a risparmiare dove possibile. Non a caso, oltre un vacanziere su dieci (11%) ha mangiato prevalentemente panini durante le vacanze. Tuttavia, è aumentato anche il numero di chi ha scelto agriturismi e pizzerie.

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