Matteo Renzi "si prepara a essere il candidato dell’unità nazionale contro Beppe Grillo e gli sfascisti di ogni genere. I moderati del centrodestra sono pronti a votare lui, non certo il Pd". Per il leader Udc Pier Ferdinando Casini, intervistato da Messaggero e Mattino, "ci sarebbe uno spazio enorme per un nuovo partito dei moderati, ma la partenza non è certo incoraggiante: non si interpreta questo stato d’ animo dei moderati, di disagio ma anche di disponibilità, con ridislocazioni, spezzettamento dei partiti, scissioni, protagonismi parlamentari che esistono nel palazzo, ma non nel Paese. Oggi non possiamo continuare a inventarci barriere ideologiche divisive quando sul terreno questo signore ha dimostrato di fare le cose".
"Renzi è il segretario del Pd e credo che non smantellerà il partito. Ma le sue scelte politiche ne hanno fatto il punto di riferimento di una fascia d’opinione pubblica che prima guardava al centrodestra: elettori che aspettavano la rivoluzione liberale da Berlusconi e non l’hanno avuta, e ai quali non piacciono i toni di Salvini e dei suoi pistoleri. L’ossessiva polemica contro Alfano, che sta facendo bene un lavoro difficile, è segno della loro pochezza. Quanto a Berlusconi, che si opponga a Renzi è una commedia a cui gli stessi elettori di centrodestra credono sempre meno".
In merito al leader di questa
area moderata, "ci vogliono protagonisti nuovi", afferma Casini. "Peraltro oggi siamo in campo aperto e, piuttosto che affidarsi a improbabili ambasciatori, nulla impedisce a Renzi di prendersi lui direttamente questi voti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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