La Cartabia striglia Macina: "Una posizione istituzionale richiede riserbo"

Dopo l'intervista rilasciata al Corriere della sera con le accuse a Giulia Bongiorno, il ministro Cartabia ha convocato Anna Macina per un confronto

La Cartabia striglia Macina: "Una posizione istituzionale richiede riserbo"

Anna Macina, sottosegretario di Stato al ministero della Giustizia, è nella bufera da questa mattina, da quando è iniziata a circolare l'intervista rilasciata dal sottosegretario della Giustizia al Corriere della sera. Anna Macina ha insinuato il dubbio che Giulia Bongiorno possa aver rivelato in qualche modo a Matteo Salvini il contenuto di uno dei video inerenti il caso di Ciro Grillo, figlio del leader del Movimento 5 Stelle. Accuse pesantissime nei confronti dell'avvocato della ragazza, presunta vittima del gruppo di amici che avrebbero abusato di lei in Costa Smeralda nell'estate del 2019. Questo pomeriggio il ministro Marta Cartabia ha convocato il sottosegretario per chiarire la posizione: "Una posizione istituzionale richiede il massimo riserbo sulle vicende giudiziarie aperte".

Il caso

Il clamore suscitato dall'intervista al Corriere di Anna Macina ha destato molto clamore e inevitabilmente la questione è finita sulla scrivania della Guardasigilli. Una situazione delicata che si inserisce in un contesto ancora più particolare, quello del caso Grillo. Per questo motivo Marta Cartabia ha convocato Anna Macina in via Arenula alle 18 per capire e avere spiegazioni su quanto dichiarato al quotidiano. Il ministro della Giustizia ha chiesto riserbo al suo sottosegretario, rimarcando la linea che la Cartabia ha chiesto ai suoi più stretti collaboratori fin dall'inizio del suo mandato.

Un riserbo che, stavolta, è mancato da parte di Anna Macina. Oggi è stata una giornata molto complicata in tal senso, perché le sue parole sono arrivate proprio nelle ore in cui l'Associazione nazionale magistrati si è spesa in difesa dei magistrati di Tempio-Pausania impegnati nel caso di Ciro Grillo. La ragazza che ha denunciato i fatti è seguita proprio dall'avvocato Giulia Bongiorno e lei avrebbe mostrato a Salvini i video di cui lo stesso Beppe Grillo ha parlato nel suo ormai noto intervento video in cui ha tentato di difendere il figlio.

Le giustificazioni

Alla luce della bufera mediatica, Anna Macina nel pomeriggio aveva provato a giustificare le sue affermazioni: "Le mie parole erano, e sono, un invito a sgombrare il campo da equivoci e ambiguità su una vicenda rispetto alla quale non mi sono mai permessa di entrare nel merito ma che non deve essere politicizzata". Il sottosegretario conclude: "Sono stupita dal polverone che ne è nato, da parte mia nessuna accusa ma un semplice interrogativo, sorto dopo alcune dichiarazioni a mezzo stampa del senatore Matteo Salvini. Solo la richiesta di chiarezza e trasparenza".

Le polemiche

Durante la giornata si erano rincorse le critiche e le lamentele per il comportamento di Anna Macina. La Lega ha annunciato di aver presentato un'interrogazione parlamentare a Marta Cartabia sulla compatibilità di Anna Macina, della quale ha chiesto le dimissioni. Enrico Costa, avvocato e responsabile Giustizia di Azione! ne ha chiesto il licenziamento già dal mattino: "La sottosegretaria M5S alla Giustizia attacca sui giornali l'avvocata della ragazza che ha denunciato il figlio del suo leader e insinua che gli atti siano diffusi dalla difesa per fini politici. La ministra Cartabia, che ha fatto del riserbo il suo stile, la cacci seduta stante".

Mentre il M5S ha difeso il sottosegretario, il Partito democratico ha preferito la linea del silenzio.

Forza Italia, invece, ha protestato definendo l'intervento "del tutto improprio", così come Italia viva ha etichettato come comportamento "grave" quello di Anna Macina, soprattutto perché si tratta di "una donna che rappresenta le istituzioni".

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