Caso Palamara, 27 toghe nel mirino

Il pg di Cassazione: "Azione disciplinare per i fatti emersi da chat e intercettazioni"

Caso Palamara, 27 toghe nel mirino

Che il caso Palamara abbia scoperchiato un vaso di Pandora denso di guai per molte, molte toghe si sapeva. Ora Giovanni Salvi dà i numeri, al plenum del Csm: «Sono 27 i magistrati per i quali la procura generale ha già esercitato l'azione disciplinare per i fatti emersi da chat e intercettazioni». Precisa che 12 sono a giudizio e per gli altri 15 deciderà entro novembre.

Il 25 giugno il Pg della Cassazione aveva parlato di 10 magistrati sotto tiro per le trattative sulle nomine emerse dalle chat dell'ex presidente della Anm, ma ne aveva preannunciato altri. E non è finita. Salvi dice ai colleghi di Palazzo de' Marescialli: «Mi sono assunto la responsabilità di fare linee guida e attirato molte critiche, per fare chiarezza su quali siano i comportamenti disciplinarmente rilevanti, ma questo è il momento di assumersi responsabilità». Non vuole essere il solo a muoversi e invita gli altri a procedere su piani diversi da quello disciplinare. «La stessa scelta - dice - andrebbe fatta dalla prima e dalla quarta Commissione del Csm, per avere indicazioni generali a cui attenersi».

Dunque, lo scottante materiale delle chat deve finire anche agli atti di altre commissioni competenti per valutare eventuali incompatibilità (la prima) e progressione di carriera (la quarta). Le conseguenze, per gli intercettati, saranno di vario tipo e di diversa gravità, ma questo allarga ancor più la platea. La prima commissione assicura di aver già iniziato il lavoro.

È significativo anche il contesto in cui parla Salvi. Nella seduta si discute del collocamento fuori ruolo del presidente del tribunale di Livorno, Antonio Massimo Orlando, di Magistratura Democratica, per una nomina apicale al ministero della Giustizia. E Nino Di Matteo, della corrente di Piercamillo Davigo Autonomia e Indipendenza, ricorda che il suo nome viene citato in una chat in cui Luca Palamara e Valerio Fracassi di Md, concordano uno scambio per far andare Orlando al vertice della procura di Livorno. Convocato in commissione, il magistrato ha detto di non aver mai partecipato alle conversazioni e di chiederne a Palamara il senso. Per Di Matteo non basta, bisogna verificare se fatti così pesano sul collocamento fuori ruolo e sarebbe un'altra conseguenza devastante per molti.

Dalle parole di Salvi si capisce, comunque, che Orlando non è tra i 27 incolpati, non essendo un interlocutore diretto. E alla fine arriva l'ok per il fuori ruolo, 13 sì, il no di Di Matteo e 9 astenuti. Ma quali sono i nomi che il Pg non fa? Radiato Palamara il 9 ottobre, rimangono sotto processo gli ex consiglieri del Csm Luigi Spina, Gianluigi Morlini, Corrado Cartoni, Paolo Criscuoli, Antonio Lepre, che parteciparono alla riunione del 9 maggio 2019 all'hotel Champagne sulle nomine ai vertici delle procure.

Disciplinare anche per Stefano Fava, Cesare Sirignano e due magistrati segretari del Csm con «ruolo minore». Azione disciplinare infine per il renziano Cosimo Maria Ferri, per il quale serve l'autorizzazione della Camera ad utilizzare le sue intercettazioni.

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