Caso Segre, ora la senatrice pensa di lasciare commissione anti-odio

Le polemiche legate agli insulti razziali ricevuti e alla decisione del prefetto di Milano di assegnarle una scorta, starebbero facendo pensare alla senatrice a vita Liliana Segre di lasciare la commissione contro razzismo e antisemitismo

Caso Segre, ora la senatrice pensa di lasciare commissione anti-odio

Sono ore di riflessione per Liliana Segre. La senatrice a vita, dopo la vergogna dei 200 insulti razzisti quotidiani ricevuti sui social, si è vista assegnare dalla Prefettura di Milano una scorta di due carabinieri per difenderla da possibili aggressioni. Una vicenda finita ben presto al centro dell'attenzione mediatica, con i social impegnati a larga maggioranza dall'accusa di avere voluto personalizzare, con l'appoggio di Pd, Italia Viva e M5S, la questione della lotta a razzismo e antisemitismo attraverso l'istituzione di una commissione parlamentare anti-odio, avvenuta con il sì dei partiti di maggioranza e l'astensione di quelli di centro-destra.

Esposta come bandierina da una certa stampa e da una parte dell'opinione pubblica, la senatrice scampata per miracolo all'Olocausto dopo essere stata deportata al lager di Auschwitz è secondo Repubblica sempre più stanca di questa situazione. Intanto, in sua difesa sono intervenuti i più autorevoli rappresentanti delle istituzioni, compreso il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Commentando la vicenda del servizio di scorta assegnato alla senatrice 89enne, il Capo dello Stato chiede di "avere senso di responsabilità contro la chiusura egoistica e l'indifferenza. I bambini chiedono solidarietà contro intolleranza, l'odio e la contrapposizione. Se qualcuno - ragiona Mattarella - arriva a dire a una bambina sull'autobus non ti puoi sedere accanto a me, perchè hai la pelle di colore differente, o se è necessario per una persona anziana, che non ha mai fatto del male a nessuno, ma il male lo ha subito da bambina in forma crudele, come Liliana Segre, di avere una scorta, significa che gli interrogativi dei bambini, che chiedono solidarietà contro intolleranza e odio, non sono astratti nè retorici, ma sono concreti".

Parole con cui il Quirinale esprime calore e sostegno a Segre, apparsa nelle ultime ore particolarmente provata e sfiduciata. Tanto da valutare l'ipotesi di abbandonare la presidenza della commissione parlamentare contro razzismo e antisemitismo istituita lo scorso 30 ottobre.

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