Una nuova bufera si abbatte sul Nuovo centrodestra di Angelino Alfano. Nei verbali degli interrogatori di Luca Odevaine viene, infatti, tirato nuovamente in ballo il sottosegretario all'Agricoltura di Ncd Giuseppe Castiglione. Come riporta Repubblica, l'uomo chiave del processo, che si è aperto oggi a Roma su Mafia Capitale, ha spiegato ai magistrati come funzionava l'accordo di cartello tra la cooperativa rossa "29 giugno" di Salvatore Buzzi e la cooperativa bianca "La Cascina" per la spartirsi gli appalti del Cara di Mineo.
Nell'interrogatorio Odevaine non solo ammette di aver ricevuto denaro dalla Cascina, ma spiega anche che quel denaro era "funzionale a pilotare la gara per l’affidamento della gestione del Cara di Mineo della cui commissione aggiudicatrice faceva parte". E questo con la piena consapevolezza di Castiglione che, al tempo, presiedeva la Provincia di Catania. Quello che emerge dalle carte delle procure di Roma e Catania è, appunto, "una spartizione aritmetica degli appalti" tra cooperative rosse e bianche per fare soldi con il business dell'accoglienza. "Un cartello che, per altro, nel caso di Mineo – stando a quanto verbalizzato – avrebbe visto il coinvolgimento di interessi mafiosi (motivo per il quale lo stesso Odevaine si sarebbe detto preoccupato con i pm della propria sicurezza e di quella dei suoi familiari)".
Nel 2008, quando Gianni Alemanno viene eletto sindaco, Riccardo Mancini e Vincenzo Piso (oggi deputato di Ncd) chiedono a Odevaine di riaprire i termini di gare già
chiuse per inserire cooperative nell’orbita della nuova maggioranza. "Solo se il sindaco me lo mette per scritto", dice Odevaine ai due. Poi, però, l'ex dirigente del Campidoglio non darà corso alla richiesta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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