A undici mesi dallo scandalo Mafia Capitale che ha portato alla scoperta di un sistema mafioso all'interno di posti di potere e all'arresto di diversi funzionari del Campidoglio, parte oggi il maxi-processo ai 46 imputati difesi da circa 60 avvocati. Per ascoltare tutte le persone coinvolte, le centinaia di testimoni e le migliaia di intercettazioni telefoniche e ambientali sono già state fissate ben 136 udienze da qui fino al prossimo luglio.
A capo della presunta oganizzazione mafiosa denominata "Mondo di mezzo" c'era l'ex terrorista dei Nar Massimo Carminati che avrebbe per anni condizionato la gestione degli appalti romani, in particolare quelli assegnati alle cooperative gestite da Salvatore Buzzi. Carminati, Buzzi e Riccardo Brugia (presunto custode delle armi), non potranno essere in Aula, ma saranno interrogati in videoconferenza dal carcere in cui si trovano.
"Quando sarà il momento, farò parlare Massimo Carminati. Stavolta è intenzionato a difendersi in modo diverso dal solito perché vuole chiarire un sacco di cose e credetemi... lo farà sicuramente", ha detto l'avvocato di Carminati, l'avvocato Bruno Giosuè Naso, "Di tutta questa storia, a Carminati ha dato particolarmente fastidio il fatto che il suo nome sia stato accostato alle parole mafia e droga. Con la mafia non c'entra proprio nulla e la droga gli fa veramente schifo. E non parliamo delle armi che non sono mai state trovate".
Chiederà invece di nuovo il patteggiamento Salvatore Buzzi, stando a quello che dice il suo difensore Alessandro Diddi: "È una grave lesione del diritto di difesa: non potrà partecipare e rendere dichiarazioni spontanee con la tempestività riservata agli altri imputati", dice il legale, "E con il calendario così fitto io per un anno praticamente non potrò vederlo. A Roma la mafia non esiste, c'è un cattivo, cattivissmo costume, ma non la mafia. Chiederemo al Tar di annullare il divieto di assistere di persona alle udienze, Buzzi non è in un carcere di massima sicurezza e a queste condizioni questa non è una difesa. Inoltre chiederemo il patteggiamento e stavolta sarà il giudice a decidere senza necessità del parere della procura. Se ci danno il patteggiamento facendo cadere l'accusa di associazione mafiosa ce ne usciamo tranquillamente dal processo".
In Aula c'è invece Luca Odevaine: "Ho fatto degli errori, ho ammesso le mie responsabilità e ora sto collaborando con i magistrati", ha detto prima di entrare in tribunale, "A Roma non c'è un sistema mafioso che gestisce la città"
Tra chi si è costituito parte civile non c'è solo il Campidoglio, ma anche chi, come Armando Finotella, ha perso il posto di lavoro. L'ex dipendente di una delle cooperative che facevano capo a Buzzi spiega: "Mi sono costituito parte civile da solo con un avvocato d'ufficio. A 56 anni non mi prende più nessuno. Facevo l'addetto alle pulizie e ho perso tutto".
Nel corso dell'udienza, inoltre, la procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex sindaco Gianni
Alemanno nell'ambito dell'inchiesta su Mafia Capitale. Le accuse contestate sono la corruzione e l'illecito finanziamento. Il gup Nicola Di Grazia si pronuncerà sulla richiesta dei pm di piazzale Clodio l'11 dicembre prossimo- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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