Onorevole Alessandro Cattaneo, responsabile Dipartimenti di Forza Italia, quali risultati sono stati raggiunti con il ddl Delega fiscale?
«Noi di Forza Italia siamo assolutamente convinti di aver fatto un buon lavoro perché abbiamo cercato di far prevalere l'idea di una riforma orientata alla crescita del Paese, mentre sinistra e Cinque stelle hanno cercato di orientare il fisco per redistribuire ricchezza. Abbiamo dovuto far passare il concetto che all'interno di un quadro di crisi fosse doveroso immaginare un fisco non punitivo».
Dunque, la presenza di Fi in maggioranza ha senso?
«Se Fi non fosse stata al governo, avremmo avuto la riforma del catasto che avrebbe messo le mani nelle tasche degli italiani. Avrebbero parlato di patrimoniale e di tassa di successione come hanno provato a fare in commissione. Stiamo in maggioranza perché non abbiamo fatto la scelta di convenienza di stare all'opposizione per non avere un fisco che andava ad aumentare la pressione fiscale. Questa è una delega fiscale dove si vede l'imprinting di Fi sia in ciò che è contenuto sia in ciò che non è contenuto».
Cosa avete ottenuto?
«Andiamo verso l'abolizione definitiva dell'Irap, l'imposta rapina. È una legge delega, si dovranno emanare i decreti delegati ma il governo che verrà dopo troverà già un'impostazione e questo è un risultato straordinario. Abbiamo difeso le partite Iva, la sinistra voleva togliere la flat tax fino a 65mila euro che siamo riusciti a difendere e nel testo del ddl è scritto che bisogna ampliare la platea che speriamo di allargare fino a 100mila euro. Terzo punto l'Irpef: è scritto nero su bianco che le aliquote dovranno essere di meno e più leggere: siamo già passati da 5 a 4 e diminuito il carico di 7-8 miliardi 4, l'obiettivo è arrivare a 3 e alleggerire il carico fiscale».
Siamo sicuri che dal 2026 non ci saranno sorprese negative sul catasto?
«Siamo certi di aver messo al sicuro la tassazione della casa, però se gli italiani vogliono essere sicuri che non ci siano tasse sulla prima casa ci devono votare, perché gli economisti di sinistra vogliono reintrodurla».
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