Causa degli eredi di Malcolm X a polizia di New York, Cia e Fbi. "Complici del suo omicidio"

La famiglia di Malcolm X lancia una causa da 100 milioni di dollari, accusando la polizia di New York, la Cia e l'Fbi di responsabilità nella morte del leader della "Nazione dell'Islam"

Causa degli eredi di Malcolm X a polizia di New York, Cia e Fbi. "Complici del suo omicidio"

La famiglia di Malcolm X lancia una causa da 100 milioni di dollari, accusando la polizia di New York, la Cia e l'Fbi di responsabilità nella morte del leader della «Nazione dell'Islam». La figlia Ilyasah Shabazz sostiene che le agenzie federali e di New York «nascosero fraudolentemente le prove del loro ruolo nel piano di assassinare Malcolm X». In una conferenza stampa nel luogo dove, bambina di appena due anni, vide il padre assassinato, Shabazz ha ricordato che «per anni la famiglia si è battuta perché la verità sull'omicidio venga alla luce». Malcolm X divenne famoso come portavoce della Nazione dell'Islam, un gruppo di musulmani afro-americani che predicavano il separatismo dei neri. Quando, dopo un decennio alla guida del gruppo, se ne era distaccato assumendo posizioni più moderate, erano cominciate minacce di morte. Il 21 febbraio 1965 tre uomini, tutti afroamericani, aprirono il fuoco nella Audubon Ballroom di Harlem. Malcolm spirò a 39 anni davanti alla moglie incinta e a tre delle figlie. Dei condannati, due sono stati scagionati nel 2021 per non aver commesso il fatto e uno, ancora vivo, ha fatto causa l'anno scorso per i decenni in carcere. Il terzo, Talmadge Hayer, l'unico che aveva confessato, era uscito «sulla parola» 11 anni prima.

«Gravi errori» sono stati commessi nelle indagini e durante il processo da inquirenti, Fbi e polizia di NY: avrebbero coperto alcune prove della loro innocenza, ha ammesso due anni fa l'ex procuratore di New York Cyrus Vance.

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