Silvio Berlusconi, collegato in conference call con la manifestazione «Neve Azzurra», organizzata a Roccaraso da Forza Italia, promette che «verrà presto a L'Aquila per 31esima volta». Ma soprattutto dice la sua sui drammatici fatti di Parigi e sull'«11 settembre dell'Europa». «Quelli di Parigi non sono solo attacchi alla Francia, a uno Stato amico a cui va tutta la nostra solidarietà, sono attacchi al cuore stesso della nostra civiltà». Ciò che è accaduto a Parigi è «un attentato al mondo che abbiamo costruito e dobbiamo difendere soprattutto da quell'islamismo militante che è il principale pericolo che il nostro Occidente deve affrontare».
Nel tratteggiare il quadro l'ex premier ricorda la lunga sequenza di errori compiuti dall'Occidente nelle scelte di politica estera. «I morti che hanno sconvolto la Francia e tutti noi sono frutto degli errori fatti negli ultimi anni, di una politica estera tutta sbagliata. Con le Primavere arabe abbiamo destabilizzato il Nord-Africa, la fine di Gheddafi ci ha regalato il califfato, così come il ritiro dall'Irak. Ora non bisogna ripetere l'errore ritirandosi dall'Afghanistan con il rischio che anche lì succeda quanto accaduto in Irak». Il pericolo, secondo Berlusconi, è quello di far passare il messaggio di un Occidente incline a piegarsi. «Lo stato islamista è un esempio per chi coltiva una visione dell'Islam come religione militante che vuole sottomettere il mondo. E poi non bisogna dimenticare una malintesa politica dell' accoglienza che ha aperto le porte a persone per bene ma anche a personaggi pericolosi». Oggi sta prendendo piede un «multiculturalismo che vuole giustificare tutto e vuole far credere che non abbiamo la forza di difenderci. Mentre quando eravamo al governo noi abbiamo fermato i clandestini, partecipato a tutte le missioni e chiesto una difesa unica europea. Non dobbiamo arretrare di un centimetro nella difesa della nostra civiltà. Bisogna intervenire in acque libiche per contrastare l'immigrazione, e anche sul territorio: sia chiaro che non dobbiamo tollerare un califfato ai nostri confini, così come si deve intervenire militarmente contro l'Isis che decapita la gente».
Il ragionamento di Berlusconi si traduce in un invito rivolto al suo partito a tradurre questi principi in una concreta condotta politica. «In Italia e in Europa non dobbiamo lasciare che siano i partiti estremisti, quelli che urlano e non risolvono nulla, a interpretare la paura», dice con un evidente riferimento ai possibili exploit elettorali della Lega o del Front National di Marine Le Pen. Servono invece «risposte serie che sappiano trasformare la paura in determinazione e coraggio.
Forza Italia non deve evitare di essere in prima fila. È una battaglia che non si può perdere. È il ruolo che dobbiamo assumerci attraverso Forza Italia e il Partito Popolare Europeo, non c'è alternativa alcuna a questa politica».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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