Il Consiglio dei ministri è stato piuttosto movimentato per l'approvazione della legge di bilancio. Fonti ministeriali sostengono che centrodestra abba chiesto un decalage dopo il primo rifiuto di un'offerta di lavoro. La discussione comunque, assicurano fonti di governo, sarebbe proseguita "abbastanza tranquilla". Il testo, comunque, dovrebbe rimanere invariato, cioè prevedere lo stop dopo due offerte, e non più tre com'è stato fino a oggi. Inoltre, fonti governative, riferiscono che ci sarebbe stata una telefonata tra il premier Mario Draghi e il leader del M5s Giuseppe Conte per evitare il decalage per tutti gli occupabili, a partire dal sesto mese. L'ex presidente del Consiglio avrebbe chiesto a Draghi di mettere in sicurezza il reddito di cittadinanza.
La manovra
Alla fine il Cdm ha dato il via libera alla legge di bilancio e Mario Draghi, insieme al ministro dell'Economia Daniele Franco e al ministro del Lavoro Andrea Orlando, si è presentato davanti alla stampa per spiegare i dettagli della manovra. "Abbiamo approvato la legge di bilancio, siamo molto soddisfatti di questo provvedimento. Alla fine del Consiglio dei Ministri c'è stato un applauso, c'era una sensazione di condivisione del lavoro", ha esordito il presidente del Consiglio. Con la manovra, il governo ha fatto delle promesse agli italiani: "Tagliamo le tasse, stimoliamo gli investimenti e miglioriamo la spesa sociale". La legge di bilancio, come ha sottolineato Draghi, "è coerente con il Pnrr", tanto che il governo ha approvato "una serie di provvedimenti che semplificano ed accelerano e semplificano l'utilizzo dei fondi del Recovery".
"È una legge di bilancio espansiva e accompagna la ripresa", ha dichiarato il presidente del Consiglio. "Il Paese crescerà ben oltre il 6%, è un momento per l'Italia molto favorevole. Dobbiamo mantenere questa crescita anche per gli anni futuri. Gli ultimi due trimestri sono stati notevoli e il quarto si preannuncia ugualmente positivo. Si pone sempre maggiore attenzione al qualità di questa crescita. Questa crescita non è più un obiettivo assestante. Ora si pone la questione dell'equità della crescita, della sostenibilità", ha proseguito il premier.
Tasse e incentivi fiscali
A proposito della riduzione della pressione fiscale, Draghi ci ha tenuto a sottolinea che "per il taglio delle tasse ci sono 12 miliardi, non 8, per il 2022". In totale, però, saranno destinati "quasi 40 miliardi in un triennio alla riduzione delle imposte, di cui 24 al cuneo e la parte restante agli incentivi fiscali, alle famiglie e imprese". La "parte restante" delle misure della manovra andrà agli "incentivi fiscali a famiglie e imprese per investimenti in patrimonio immobiliare, tecnologico e in digitalizzazione". Il premier ha aggiunto: "L'anno prossimo sono confermati molti incentivi, rimodulati come quello per le costruzioni". Il ministro Franco ha spiegato che il pacchetto dei bonus per l'edilizia implica "lo stanziamento di risorse per quasi 37 miliardi, di cui 15 per il superbonus".
Reddito di cittadinanza
Per il reddito di cittadinanza, il ministro Daniele Franco ha spiegato che nella manovra è previsto l'aumento pari a un miliardo "per le risorse del reddito di cittadinanza" per fare sì che "nel 2022 siano uguali a quelle disponibili nel 2021". Inoltre, "per le misure a carattere sociale" che vanno "dalla cassa integrazione alle pensioni" vengono stanziati "altri 1,5 miliardi". Interessato dalla manovra anche il Fondo di garanzia per le Pmi, al quale verranno messi a disposizione "3 miliardi di euro". Il premier Mario Draghi, in conferenza, ha spiegato che "i controlli saranno molto precisi e dovranno essere soddisfatti prima della erogazione del reddito". Il presidente del Consiglio ha aggiunto: "Il sistema precedente non ha funzionato, ma deve essere mantenuto lo spirito del reddito di cittadinanza. È uno spirito che condivido ma non ci devono essere abusi e non bisogna ostacolare il funzionamento del mercato del lavoro. C'è un chiaro disincentivo ad accettare in bianco un'offerta di lavoro. Si tratta di un'azione di trasparenza sul mercato del lavoro".
Pensioni
Sul dibattuto nodo delle pensioni, causa di tensioni nella maggioranza, Mario Draghi ha confermato le indiscrezioni: "L'impegno del governo è tornare appieno al contributivo. Si prevede una transizione, quota 102, con 38 anni di contributi e 64 di uscita. Abbiamo rafforzato l'Ape e opzione donna". Quindi, il premier ha dichiarato: "Siamo aperti al dialogo con le parti sociali". Un segnale distensivo dopo giorni di dibattito, che apre a nuovi colloqui con i sindacati. Rispondendo alle domande dei giornalisti, il presidente del Consiglio ha aggiunto: "Per quanto riguarda le pensioni, non mi aspetto lo sciopero generale, dipende dai sindacati ma mi parrebbe strano che lo facessero vista la disponibilità del governo. Ma la questione è nelle mani dei sindacati".
Mario Draghi ha spiegato alla stampa che la riforma degli ammortizzatori sociali "è profonda" e si basa sul principio dell'universalismo, grazie al quale "tutti i lavoratori saranno coperti da misure protettive". Inoltre, ha aggiunto rispondendo alle domande dei giornalisti: "Il tasso di occupazione è basso e le misure prese sono proprio per far entrare nel mondo del lavoro i giovani e vecchi andati in pensione che vorrebbero lavorare, bisogna fare in modo che lo facciano senza essere puniti".
Investimenti pubblici
La manovra economica, inoltre, ha posto l'attenzione susugli investimenti pubblici: "Puntiamo con forza sul rilancio degli investimenti: 89 miliardi nel periodo che va dal 2022 al 2036 ma se uno considera tutto, il Pnrr, i fondi stanziati e i fondi in manovra, il tutto porta a una cifra di 540 miliardi di investimenti nei prossimi 15 anni".
Per la sanità,
il ministro Daniele Franco ha specificato che "l'aumento del fondo sanitario nazionale sarà di due miliardi nel 2022 e di gradini uguali per i due anni successivi quindi 2, 4, 6 fino al 2024".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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