Centinaio risponde a Lerner: "No insulti, ma giusto contestarlo"

Il senatore leghista Gian Marco Centinaio commenta così le offese a Lerner durante la festa di Pontida: "Condanno gli insulti per la sua fede religiosa, ma le contestazioni ci stanno eccome". D'accordo con lui anche Giovanni Toti

Centinaio risponde a Lerner: "No insulti, ma giusto contestarlo"

Continuano a far discutere gli insulti a Gad Lerner da parte di alcuni militanti leghisti durante la festa di Pontida. Dopo le accuse del giornalista a Matteo Salvini ("Umberto Bossi mi chiese scusa, lui no") e la replica del leader del Carroccio ("Non è un giornalista, ma un calunniatore"), sulla polemica è intervenuto anche un importante esponente della Lega come Gian Marco Centinaio. Il senatore leghista ha commentato la vicenda con un post su Twitter: "Condanno, come il 99,9 per cento dei leghisti, apertamente l'insulto a Gad Lerner per la sua fede religiosa. Ritengo però che le contestazioni per quanto affermato in passato su Salvini ci stanno eccome! Se i leghisti la disturbano perché venire a Pontida a provocare?".

D'accordo i suoi followers, uno dei quali pubblica un vecchio post in cui Lerner scriveva: "Esplode bomba all'idrogeno in Corea del Nord e provoca terremoto. Peccato che Salvini e Razzi non si trovassero nella loro patria elettiva", mentre la maggior parte degli altri utenti accusa Lerner di essersi recato alla festa della Lega "per avere un po' di visibilità". Con Centinaio che, rispondendo uno di loro, ha posto l'accento sulla differenza tra il diritto di criticare e gli insulti. Sulla falsariga del senatore anche il commento di Giovanni Toti.

Il governatore della Liguria, fondatore del movimento "Cambiamo", parlando a Tagadà, su La7, ha detto: "Come cittadino e giornalista condanno quello che è successo a Lerner ma non usiamo 2 pesi e 2 misure. In Liguria all'orazione del 25 aprile, non sono stato accolto bene e le contestazioni ci sono state anche in momenti più solenni del prato di Pontida".

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