Il vento del centrodestra soffia ancora potente in Italia e, nonostante le inevitabili difficoltà legate alla fatica del governare, la coalizione composta da Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia continua a rafforzare il suo score e la sua sequenza di vittorie. Chiuse le urne in Liguria è il momento di fare un primo bilancio.
Il primo elemento positivo è che i tre partiti principali tengono sostanzialmente le posizioni e non si registrano accelerazioni o cadute pericolose. Il secondo elemento è la continuità i rendimento della coalizione. Se si prendono come riferimento le elezioni politiche del settembre 2022 e si contano le elezioni nazionali e le elezioni regionali il risultato a messo a segno è di 12 a 1. Poco più di due anni fa si votò per il rinnovo del Parlamento, con il trionfo di Giorgia Meloni, ma anche per le Regionali siciliane dove Renato Schifani vinse con un ampio distacco (42%) su Cateno De Luca (24%) e Caterina Chinnici (16%). Fu poi la volta delle Regionali del Lazio con il successo di Francesco Rocca su Alessio D'Amato, anche in questo caso con oltre 20 punti di distacco. Nello stesso giorno in Lombardia fu Attilio Fontana a riconquistare il Pirellone con un'altra forbice superiore ai 20 punti su Pierfrancesco Majorino. A inizio aprile 2023 arrivò la vittoria in Friuli Venezia Giulia di Massimiliano Fedriga con un impressionante 64% di consensi. Il 25 giugno in Molise fu la volta di Francesco Roberti, lui eletto con oltre il 60% di preferenze. Nell'autunno dello scorso anno si votò in Trentino Alto Adige. Il 22 ottobre gli elettori vennero chiamati a scegliere il presidente della Provincia di Trento e il consiglio provinciale e a indicare gli eletti della provincia di Bolzano (in quanto, in questo caso, il Presidente di provincia non è direttamente eletto dai cittadini). Nella provincia di Trento vinse la coalizione di centrodestra, mentre in quella di Bolzano il primo partito fu il Südtiroler Volkspartei, senza però conquistare i voti sufficienti a governare da solo. Per questo l'Svp strinse un accordo con il centrodestra. Il risultato è che oggi il Trentino è governato da Maurizio Fugatti, esponente della Lega, mentre l'Alto Adige da Arno Komptascher, leader dell'Svp, in una coalizione a cui partecipano anche Lega e Fratelli d'Italia Passando poi al 2024 il centrodestra ha ricominciato a vincere a marzo con Marco Marsilio che ha strappato il suo secondo mandato con il 53,5% di voti. In Basilicata il 21 aprile è Vito Bardi a riconquistare la guida della Regione Basilicata con il 56,6% di preferenze.
Passano meno di due mesi e tocca a ad Alberto Cirio, sempre con il 56% dei voti riprendersi il Piemonte. Nello stesso giorno gli italiani nelle elezioni europee confermano la fiducia alla coalizione di centrodestra. Un cerchio che almeno per il momento si è chiuso con la vittoria di Marco Bucci in Liguria, in attesa delle prossime tornate elettorali in Umbria ed Emilia Romagna. Unico passo falso in questa marcia trionfale le elezioni in Sardegna dove Alessandra Todde, sostenuta dal campo largo, approfitta del voto disgiunto e diventa la prima donna presidente dell'Isola con uno 0,4 di distacco.
L'attuale bilancio delle regioni è dunque questo: il centrodestra può contare su 14 presidenti di regioni e province autonome: 5 leghisti, 5 di Forza Italia, 2 di Fratelli d'Italia e 2 indipendenti.
Un dato interessante viene evidenziato da Youtrend: la vittoria del sindaco di Genova segna la nona sconfitta in un'elezione regionale di un candidato sostenuto da Pd e Movimento Cinquestelle. Un trend negativo per il centrosinistra allargato interrotto solo dalla vittoria di Alessandra Todde.
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