Il centrodestra torna a riunirsi per tentare di trovare un'intesa definitiva in vista delle elezioni Amministrative che si terranno tra settembre e ottobre: il vertice della coalizione è stato fissato alla Camera alle ore 18 per cercare un punto di sintesi e avviare un percorso condiviso per puntare alla vittoria. Ma anche questa volta il tutto si è concluso con un nulla di fatto: restano aperti i nodi delle candidature a Roma (testa a testa tra Enrico Michetti e Simonetta Matone) e a Milano (manca ancora il nome). I partiti hanno dunque deciso di aggiornarsi nuovamente la prossima settimana, precisamente nella giornata di martedì.
Per quanto riguarda Milano, fonti parlamentari hanno fatto sapere che Matteo Salvini si sarebbe riservato di rivelare il nome del candidato sindaco solo dopo averlo incontrato di persona questo fine settimana: l'intenzione è quella di incontrarlo prima, sondarlo, capire se intende accettare e infine esporsi. Da qui la scelta di rinviare per non "bruciare" nessuno.
"Siamo a un passo dall'accordo"
Filtra comunque cauto ottimismo. Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, ha espresso fiducia: "Siamo in dirittura di arrivo. Ci sono ancora delle verifiche da fare. Vogliamo vincere a Roma e in tutte le altre città. Siamo a un passo dalla decisione". Giovanni Toti di Coraggio Italia crede "che la prossima settima si arriverà a una decisione". Sulla stessa linea Maurizio Lupi di Noi con l'Italia, che ha tenuto a sottolineare il grande sforzo compiuto nel lavoro interno alla coalizione: "Stiamo arrivando al dunque, nei prossimi giorni ci sarà una proposta complessiva".
Sembra essere totale la convergenza sul fatto di affidarsi a candidati civici piuttosto che su figure politiche. Non a caso le parole di Giorgia Meloni rilasciate nelle scorse ore vanno proprio in questa direzione. Una scelta che potrebbe consentire al centrodestra "di allargare i confini" e insidiare così gli avversari politici. Approfittando magari della fragilità dell'asse giallorosso: Movimento 5 Stelle, Partito democratico e Liberi e uguali non sono ancora riusciti a partorire un'alleanza territoriale solida e un'eventuale sconfitta locale metterebbe in seria difficoltà i tre partiti.
"Basta perdere tempo"
La leader di Fratelli d'Italia però non vuole perdere altro tempo e chiede di accelerare per chiudere definitivamente la partita martedì: "L'unica cosa che penso non si possa più fare è perdere tempo". In effetti per settimane ha chiesto che venisse convocato il tavolo per discutere di tutti i profili possibili: "Ci abbiamo messo molto. Dopodiché, ancora mi si dice 'verifichiamo'. Ok, verifichiamo, ma a questo punto bisogna mettere un candidato in campo".
Il sondaggio sul tavolo
Il confronto nel centrodestra è proseguito anche a colpi di sondaggi: come riferito dall'Adnkronos, pare che sul tavolo dei leader ci sia stata una rilevazione nuova di zecca sui candidati sindaci da schierare a Roma e Milano. Dall'ultimissimo sondaggio riservato, in possesso di Lega e Forza Italia, emerge che Enrico Michetti (noto avvocato e opinionista radiofonico della Capitale) sarebbe conosciuto dal 19% dei cittadini romani. Una popolarità inferiore rispetto a quella dell'ex magistrato Simonetta Matone che tocca quota 46%. Il problema però, secondo Ignazio La Russa, non sussiste: "Una volta che uno si candida, la notorietà si conquista in due mesi". Meglio di Michetti, stando al sondaggio, anche i possibili candidati politici: l'azzurro Maurizio Gasparri (78%), il meloniano Fabio Rampelli (58%) e il leghista Antonio Maria Rinaldi (30%).
Eppure la Meloni ha riscontrato un certo nervosismo della sinistra nei confronti dell'ipotetica candidatura di Michetti: "Evidentemente si rendono conto che è più attrezzato dei loro numerosi e
divisi candidati". La presidente di Fratelli d'Italia infatti lo ritiene "il Mr Wolf dei sindaci", ovvero quella figura che i primi cittadini chiamano "per risolvere i problemi dei sindaci".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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