Il centrodestra è premiato dai sondaggi. Ma Berlusconi e Salvini restano distanti

Nelle rilevazioni è al pari di Pd e M5s. Le divergenze sulla legge elettorale

Il centrodestra è premiato dai sondaggi. Ma Berlusconi e Salvini restano distanti

Roma - Il centrodestra alla (difficile) prova dell'unità. Se i sondaggi continuano a dare la coalizione composta da Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia alla pari con il Pd e il Movimento 5 Stelle (lo conferma anche l'ultima rilevazione Tecnè), i malumori e le battute al vetriolo tra presunti alleati continuano a essere all'ordine del giorno.

Il motivo del contendere è sempre la disputa sulla legge elettorale, materia sulla quale si procederà con maggiore chiarezza dopo il pronunciamento della Consulta che potrebbe arrivare entro la fine della prossima settimana. «Noi cercheremo di fare una cosa, insieme a chi ci sta, più ampia possibile ma con coerenza con un programma preciso e puntuale. Poi dovrà essere Berlusconi a decidere cosa vuol fare» dice Matteo Salvini. Giorgia Meloni, a sua volta, lancia la manifestazione del 28 gennaio di «Italia sovrana» a Roma, durante una iniziativa a Testaccio. E spiega la sua linea sulle alleanze. «Chi ci sarà deve iniziare un percorso che vuole arrivare al governo della nazione, Trump dimostra che si può fare, quindi spazio per le ambiguità non c'è».

Silvio Berlusconi, in realtà, anche nel Comitato di presidenza di Forza Italia della scorsa settimana, ha detto chiaramente che le porte per Salvini restano aperte. Il Cavaliere, però, non nasconde la sua stanchezza per i continui attacchi del leader della Lega e anche l'atteggiamento tenuto rispetto alla tragedia di Rigopiano non è stato particolarmente apprezzato. Per comprendere meglio le intenzioni della Lega bisognerà attendere qualche giorno. Nel giro di 48 ore si dovrebbe capire qualcosa di più rispetto alle alleanze sul territorio. In Toscana c'è qualche mal di pancia e dovrà essere fatta chiarezza sulle intenzioni del Carroccio, in particolare in vista delle Amministrative di Pistoia e di Lucca. Tra due settimane, poi, il direttivo federale del Carroccio offrirà un quadro più chiaro sulla politica delle alleanze.

Sullo sfondo si muove anche Stefano Parisi che da Genova ha ribadito di non avere alcuna intenzione di chiedere un passo indietro a Berlusconi. «Nessuno deve farsi da parte. Il mio è un giro importante di ascolto, di costituzione di un programma, di creazione di una nuova comunità che rinnovi quest'area che ha perso la fiducia degli italiani. Si deve ritrovare una classe politica nuova, energetica, con qualità e con la capacità di interpretare questa grande parte del popolo italiano che avuto sempre la maggioranza nel paese e oggi l'ha persa».

Infine il dialogo con Raffaele Fitto. «Non escludo intese con lui. Ci stiamo parlando ma bisogna rendersi conto che il problema non è mettere insieme pezzettini di centrodestra, il problema è ritrovare il nostro popolo, è un progetto molto più ambizioso».

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