Lega ancora in testa, Forza Italia in ripresa ed "effetto Conte" non pervenuto. L'ultimo sondaggio di Nando Pagnoncelli, pubblicato oggi dal Corriere della Sera, fotografa le intenzioni di voto degli italiani dopo mesi estivi animati dalle discussioni su vaccini e Green Pass.
Il centrodestra è saldamente in testa. La coalizione è data al 47,5%, con il partito guidato da Matteo Salvini al 20,5%, Fratelli d'Italia poco distante (18,8%) e gli azzurri in ripresa (8,2%, con 1,2 punti guadagnati rispetto a luglio). Un vero testa a testa, dunque, tra Salvini e Giorgia Meloni per la leadership dello schieramento. Tra i due si colloca il Partito democratico di Enrico Letta, al 20%, in calo di 0,9 punti rispetto all'ultima rilevazione. I primi tre partiti sono dunque racchiusi in meno di tre punti. Visto che del tanto sbandierato "effetto Conte" sulle percentuali dei 5Stelle non c'è traccia nei sondaggi, in vista delle elezioni politiche sarà proprio Forza Italia ad essere decisiva. Anche perché le liste che potebbero aggregarsi al centrosinistra sono relegate a percentuali minime: Sinistra Italiana è al 2%, Articolo Uno all'1%, Italia Viva al 2,2%, +Europa al 2,1%, azione al 2%. Tutti questi partitini rischiano di non superare neppure la soglia di sbarramento. Resta molto consistente il tasso di astensione e indecisione (37,8%). L'apprezzamento per Mario Draghi e per l'esecutivo rimane alto: per il 66% degli italiani, il presidente del Consiglio sta facendo un buon lavoro (prima dell'estate il picco, 65%); il Governo è pochi punti più dietro, al 61% (era al 70% a luglio).
Per quanto riguarda il clima sociale, il livello di fiducia nel futuro economico del Paese aumenta. Gli ottimisti riguardo alla situazione economica superano di 7 punti i pessimisti (35% contro 28%, mentre per il 29% resterà sostanzialmente invariata). Un cambiamento non da poco, visto che a dicembre il 61% degli intervistati si dichiarava pessimista. Tra i 24 Paesi sottoposti alle rilevazioni Ipsos, l'Italia si colloca al secondo posto per aumento di fiducia rispetto a gennaio 2020, ultimo mese pre-Covid.
Cresce invece la preoccupazione sul versante sanitario, nonostante il buon andamento della campagna vaccinale: rispetto a giugno, sono in diminuzione gli italiani convinti che il peggio della pandemia sia passato (da 49% a 38%), e la percentuale di chi prevede una crescita nei contagi è più che raddoppiata (da 32% a 69%). E l'ipotesi di introdurre l'obbligo vaccinale incontra il favore del 60% degli italiani, ma rimane comunque un 30% di contrari (il retante 10% non prende posizione).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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