A poco meno di due anni dalla vittoria alle politiche, la coalizione di maggioranza rinnova il patto di alleanza. Il vertice è servito soprattutto a questo. Le differenze ci sono, ovviamente. Anche i punti di vista, in alcuni casi, divergono. La visione d'insieme, però, è ampiamente condivisa. E le riforme che il gabinetto Meloni sta portando avanti sono confortate dal sostegno convinto di tutte le forze del centrodestra. Questo il messaggio che la nota, rilasciata a conclusione del vertice cui hanno preso parte Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi, intende diffondere.
I leader hanno rinnovato il patto di coalizione, recita la nota, «garanzia di efficacia e concretezza dell'azione di governo». Il bilancio è giudicato «positivo», sostenuto da «dati macroeconomici incoraggianti, a partire dal buon andamento della crescita dell'occupazione». La coesione delle forze di maggioranza, spiega Palazzo Chigi, consentirà al governo non soltanto di arrivare a fine legislatura ma anche di portare a «compimento le riforme messe in cantiere e attuando il programma votato dai cittadini. Anche per questo la «prossima legge di bilancio, come le precedenti, sarà seria ed equilibrata, e confermerà alcune priorità come la riduzione delle tasse, il sostegno a giovani, famiglie e natalità, e interventi per le imprese che assumono».
Insomma totale sintonia, con una piccola nota stonata riguardante la politica estera. «Soddisfazione - sottolinea la nota - per la rinnovata autorevolezza e affidabilità dell'Italia nello scenario globale, come ribadito anche dal successo della presidenza italiana del G7, e condivisione sulla crisi in Medio Oriente e sulla guerra in Ucraina». Sull'ultimo passaggio, però, si apre un piccolo giallo visto che la copia della nota uscita dal quartier generale della Lega riporta una ulteriore specificazione: «contrari a ogni ipotesi di interventi militari fuori dai confini ucraini». Difformità subito corretta e considerata un «errore di stampa». Ed è lo stesso Salvini a chiudere il caso: «Non c'è alcun problema o caso nella maggioranza, abbiamo ribadito la linea del governo che la Lega ha sempre sostenuto».
Tra i risultati che mostrano un cambio di passo di questo governo rispetto ai precedenti c'è, secondo la stessa premier, quello riguardante i migranti. «Siamo ampiamente soddisfatti - dice la Meloni - del lavoro che stiamo facendo sul governo dei flussi migratori. Il cambio di passo si vede. A oggi, rispetto allo stesso periodo del 2023, gli sbarchi sono diminuiti del 64%, e quasi del 30% rispetto al 2022. Il cambio di passo c'è, e si vede anche in Europa. Il paradigma è notevolmente cambiato rispetto a quando in Europa si discuteva soltanto su come redistribuire tra i 27 Stati Ue gli immigrati che sbarcavano all'interno dei nostri confini».
Tra i tanti dossier che dimostrano come il governo abbia fin qui rispettato gli impegni assunti con gli elettori alla vigilia del voto nel settembre del 2022 c'è quello dedicato a Caivano. «È trascorso un anno esatto dalla mia visita - dice la premier -. In un anno abbiamo fatto tanto, a partire dal nuovo Centro Pino Daniele, e ora bisogna andare avanti. Siamo al lavoro per completare il risanamento di Caivano, e per estendere quel modello, che ha funzionato ad altre periferie degradate e che hanno bisogno del ritorno dello Stato».
La nota del vertice si chiude, poi, con un
elogio della stessa coalizione. «Da trent'anni il centrodestra conferma la propria solidità e compattezza, con la capacità di trovare sempre la sintesi tra le diverse identità che lo compongono e dare risposte ai cittadini».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.