Nessuno si è ricordato dei vent'anni della nascita di Alleanza Nazionale eccetto il suo fondatore e affondatore che ne ha scritto ieri un necrologio spiritico sul Corsera.
Condivisibile l'auspicio di una rinascita della destra, ma è grottesco che a dirlo sia il serial killer delle destre. An aveva milioni di voti, era il terzo partito della cosiddetta Seconda Repubblica e per quasi metà della sua vita è stato al governo. Ma non è rimasto più nulla di An nella memoria degli italiani. Oggi sono affollate e commosse le celebrazioni-vintage dedicate ad Almirante e all'Msi, un partito più piccolo ed emarginato, ormai remoto nel tempo, mentre di An la traccia è sparita insieme al suo leader (la Meloni è vista come una baby new entry). Sembra irreale che pochi anni fa la destra nazionale fosse al governo, così scarse sono le impronte che ha lasciato.
Al più si ricordano due scomparsi prematuramente, Tatarella e Marzio Tremaglia. Sul piano storico forse l'unico ricordo del suo passaggio fu proprio la Giornata del ricordo per le foibe istituita su impulso di An.
Sul piano legislativo si ricordano un paio di leggi come la Gasparri e la Cirielli, che non hanno però connotati di destra, e un paio di leggi di cui fu cofirmatario Fini – con Bossi sull'immigrazione e con Giovanardi sulla droga -, ma che lo stesso Fini poi rinnegò. Non si ricordano riforme targate An e in ogni caso nulla che rechi il segno di una destra sociale o nazionale, tradizionale o meritocratica. Un'occasione perduta. Dopo la fiamma neppure la cenere...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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