Cerca di sedare una rissa. Pestato un giapponese. "È in pericolo di vita"

Cinque fermati a Udine

Cerca di sedare una rissa. Pestato un giapponese. "È in pericolo di vita"
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Viene picchiato e ridotto in fin di vita mentre cerca di difendere un uomo dall'aggressione di cinque giovani tra i 20 e 30 anni. È accaduto a Udine. L'uomo di chiama Shimpei Tominaga (nella foto), 56 anni, è giapponese e vive da tanti anni in Italia. È in fin di vita e i medici non sono ottimisti, tanto che i parenti sono saliti sul primo volo e stanno arrivando in Italia. La caduta gli ha provocato fratture al cranio e un lungo arresto cardiaco. Si teme per le funzioni neurologiche, che potrebbero essere irrimediabilmente compromesse. Saranno i parenti a decidere il da farsi con i medici dopo l'elettroencefalogramma.

Venerdì notte in un locale dove si trovava per cena era intervenuto in difesa di un uomo in fuga, comparso all'improvviso. I cinque aggressori sono stati arrestati. Il gip ha deciso le misure restrittive a loro carico: per Samuele Battistella, che abita a Mareno di Piave, e Daniele Wedam e Abdallah Djoumaa, residenti a Conegliano, scatta la custodia in carcere; per Ivan Boklac e Oleksandr Vitaliyovich Petrov, entrambi ucraini residenti a Pescara, invece, misure non detentive e il divieto di dimora in Friuli Venezia Giulia.

«Quanto accaduto a Udine è molto grave e in questo momento il mio pensiero va a Shimpei Tominaga, che sta lottando per la propria vita in un letto d'ospedale. L'intera comunità regionale si stringe simbolicamente intorno a lui e alla sua famiglia - ha dichiarato Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia - Dal lontano Giappone Tominaga ha scelto di vivere in Friuli Venezia Giulia integrandosi nella nostra comunità e divenendone un membro produttivo e stimato, che ha dimostrato tutto il proprio coraggio per difendere un'altra persona in difficoltà.

La Regione, per quanto di propria competenza, continua a stanziare risorse per implementare il controllo del territorio; tutte le istituzioni devono agire congiuntamente per adottare ogni misura necessaria ad evitare che fatti del genere possano ripetersi. Non possiamo accettare che le nostre città, da sempre esempio di vivibilità, siano ostaggio di violenti e aggressori».

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