«Genio» o «deficiente»? Il mondo dell'arte si interroga sull'iniziativa dell'artista australiano Matthew Griffin, che espone sul tetto della galleria di Auckland, in Nuova Zelanda, delle fettine di cetriolino prese dagli hamburger della McDonald's come fossero dei capolavori. L'artista aussie ha fissato anche un prezzo: 10mila dollari neozelandesi per ogni pezzo.
L'arte contemporanea ci ha abituato a eccessi talora incomprensibili all'uomo della strada, e quello escogitato da Griffin non è certamente il più clamoroso, ma ha qualcosa comunque di provocatorio. L'opera («Pickle», ovvero cetriolino) cita espressamente la celebre opera dell'artista italiano Maurizio Cattelan intitolata «Comedian», una banana intera un po' avanti di maturità che fu esposta in una galleria nel 2019 durante Art Basel, venduta per 120mila dollari e poi mangiata dal performer newyorkese David Datuna, che poi specificò che non si era trattato di qualcosa di concordato. Datuna parlò di un dialodo «da artista ad artista: lui ha posto la sua domanda sulla società fissando una banana al muro della più importante fiera dell'arte contemporanea al mondo, e io ho posto la mia mangiandola. È questo che fa l'arte, s'interroga».
Griffin in realtà vola molto più basso, anche se Ryan Moore, direttore di Fine Arts di Sydney, che rappresenta l'artista, sostiene che «generare risposte diverse al lavoro fa parte della gioia del lavoro. Una risposta umoristica al lavoro non è inappropriata, anci va bene, perché è divertente». E coloro che hanno visto il cetriolino esposto hanno dato anche commenti piuttosto esilarati. C'è chi ha parlato di Griffin come di un «genio» o di un «artista brillante» ma qualcuno lo definisce un «deficiente» e qualcun altro spiega che l'opera è «parte di una ricca tradizione notturna», qualsiasi cosa ciò voglia dire. un altro ironizza: «Oh, quindi è arte quando lo fai tu, ma se lo faccio io mi viene chiesto di andarmene dal ristorante».
Il lavoro ha un prezzo di 10mila dollari neozelandesi (pari a circa 6.200 euro) e l'acquirente dovrà aggiungere 4,44 dollari per acquistare un cheeseburger.
Chi la acuisterà riceverà istruzioni su come riprodurre l'opera nel proprio spazio. «Gli artisti non sono quelli che decidono se qualcosa è arte non lo è sono quelli che fanno e fanno le cose. È la società a decidere di usarlo o parlarne», spiega Moore.
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