"Che emozione tornare a correre per l'Italia. Macché fascisti, gli argentini mi voteranno"

L'ex pilota: "Ecco perché mi candido con FdI nella circoscrizione estera"

"Che emozione tornare a correre per l'Italia. Macché fascisti, gli argentini mi voteranno"

Abbiamo raggiunto Emerson Fittipaldi sul Lago di Garda, dove sta accompagnando suo figlio 15enne Emmo, che partecipa al Campionato europeo di Formula 4. Il 75enne due volte campione del mondo di F1 ci ha raccontato il perché della sua scelta di candidarsi alle prossime elezioni al Senato per il centrodestra nella circoscrizione estera sudamericana.

Come le è venuta l'idea?

Mi ha chiamato 15 giorni fa il deputato della Lega Luis Roberto Lorenzato, di cui sono amico da 30 anni, e mi ha chiesto: "Emerson, ti piacerebbe diventare senatore?”. È stato così, all’improvviso. "Ma per quale partito?" gli ho chiesto. "Fratelli d’Italia”, mi ha risposto, spiegandomi che è un partito di centrodestra e, cosa molto importante, che è un partito cristiano.

Perché la fede è importante per lei?

Perché l'ho avuta per tutta la vita. Dio mi ha sempre messo nei posti giusti al momento giusto. Oggi il mondo è lontano dal rispetto per la famiglia, per ciò che l'essere umano deve avere e per le tradizioni.

Cosa pensa di potere offrire se eletto senatore?

Penso che con la mia esperienza di vita posso contribuire soprattutto al mondo dello sport. Oggi ogni bambino, ogni giovane entra nel mondo di Internet, che è un mondo molto oscuro, che può essere molto buono ma anche un terrore. Ma tutto questo crea una mancanza di comunicazione con i genitori, con la famiglia e loro stanno isolati in quel mondo e poi, quando vanno in strada sono vulnerabili all'alcol e alle droghe. Lo sport, invece, dà loro uno scopo, fiducia in se stessi, un senso di lavoro, di lavoro di squadra. Mi occuperò soprattutto di sport, che è il mio mondo, la mia bandiera.

La Meloni è stata decisiva per la sua scelta?

Sì, giovedì scorso mi ha telefonato. Sì, si nota subito che è una persona intelligentissima, con contenuti molto importanti. È stata un'infatuazione quasi immediata. So che sarà una gara difficile. Dovremo lottare molto. So che la maggior parte degli elettori della circoscrizione sono argentini, ma sono i miei "fratelli argentini”.

Che impressione ha avuto di Giorgia parlando con lei?

L'impressione è stata estremamente positiva. Si vede che è una persona molto intelligente, con contenuti molto importanti. Tutti gli amici italiani che ho consultato ammirano molto Giorgia. Ammiro molto il partito e i suoi principi. È stata quindi un'infatuazione quasi immediata. So che è una gara difficile. Dovremo lottare molto. So che la maggior parte degli elettori della circoscrizione sono argentini, ma sono i miei fratelli argentini, perché nell'automobilismo c'è un legame molto forte tra Argentina e Brasile, a differenza del calcio.

Non a caso lei era anche buon amico di Fangio, non è vero?

Fin da bambino, quando avevo cinque, sei anni, Fangio era un amico di mio padre e ho seguito la sua carriera. Era il mio idolo, come l'idolo di tutti in America Latina e nel mondo. Fangio era un pilota eccezionale e quando ho iniziato ad avere successo e sono arrivato in Formula 1, mi ha sempre seguito. Quando veniva in Svizzera, all'epoca io vivevo a Losanna, mi chiamava e mi diceva "andiamo a cena”. Io chiudevo la bocca, drizzavo le orecchie e ascoltavo le storie di Fangio, il mio idolo. Quindi, questo legame è spettacolare e parlo degli hermanos argentini perché c'è un legame molto forte tra Argentina e Brasile nelle corse automobilistiche, un legame di rispetto. Inoltre, ero un buon amico di "Lole" Carlos Reutemann, che è stato un grande senatore di Santa Fe, per molti anni.

In questo momento è felice?

Molto, perché penso che questa sia una nuova sfida per la mia vita e che concorro con un partito molto corretto. Questa storia che hanno messo in giro in Brasile, che è un partito fascista, nazista, dell'estrema destra, è una grande menzogna. Dire che Giorgia Meloni è di estrema destra è una grande bugia. A mio avviso, non c'è nulla di estremo in lei; centrodestra sarebbe il termine corretto e lei, soprattutto, è razionale, non ha nulla di estremo, quello che ha è buon senso. Del resto, se si analizzano gli obiettivi della coalizione dei tre partiti che partecipano alle elezioni, Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, è chiaro che non c'è un partito estremo. Il mondo di oggi non lo accetterebbe, grazie a Dio.

Cos’è stato per lei il fascismo?

Al pari del nazismo è stata una tragedia per l'essere umano. I giornali brasiliani che ieri hanno titolato che sono un candidato di estrema destra di un partito fascista sono totalmente fuori dalla realtà.

Perché lo fanno secondo lei?

Non lo so. L’unica cosa che io voglio è che questo scrutinio sia un gioco di verità, non di bugie. Voglio che tu dica la verità. Voglio sentire la verità. Accetto le critiche. Accetto le opinioni diverse. Ogni essere umano ha un diritto ed è diverso, ma io dirò la verità. Quindi, la verità è che sono in un partito che prima di tutto è un partito cristiano. Sono molto cristiano, è una mia scelta. È un partito che rispetta totalmente la famiglia. E la rispetto, insieme all'Italia e agli oriundi. La mia filosofia di vita è che Dio ha dato una libera scelta a ogni essere umano. Quindi rispetto la scelta di ogni persona. La persona ha scelto, io la rispetto e spero che rispetti la mia scelta. Ora è importante dire la verità.

Lei è stato un grande campione negli anni 70, quando in America Latina c'erano dittature di destra. Oggi a Cuba, Venezuela e Nicaragua ci sono dittature di sinistra. Come lo spiega?

I tempi sono cambiati, l’unica certezza è che ogni dittatura toglie alle persone la libertà di esprimersi. Molte volte il popolo ha ragione a protestare, ma in una dittatura non si può dire nulla.

La sua famiglia conosce bene le dittature perché sua madre era di Kiev

Sì, mia madre aveva sette anni quando c'è stata la rivoluzione comunista e con mio nonno, con mia nonna, con tre fratelli più piccoli, quattro bambini, è dovuta fuggire su un carro ad Amburgo perché se no li avrebbero uccisi. Mia madre è nata a Kiev, quando l'Ucraina faceva parte della Russia ma sono scappati dal comunismo, che è stato un disastro per 70 anni là. Guardate poi i Paesi dell'America Latina con questa ideologia, Cuba, Venezuela, Nicaragua. Tutti coloro che sono andati in questa direzione hanno commesso errori. Quindi, visto che non possiamo sbagliare, dobbiamo almeno basarci sulla storia e non cancellare la memoria. Non è Emerson a parlare. Chiunque conosca la storia del mondo, lo sa.

Sua madre è mai tornata in Ucraina?

Quando vivevo in Svizzera, con mio padre voleva tornare a visitare le sue terre natie. Non era mai tornata dopo averla lasciata a sette anni. Mia madre non credeva in Dio perché aveva visto migliaia di persone uccise per strada durante la fuga. È stato un massacro generale. Sappiamo cos'è stata la rivoluzione comunista. Quando arrivò a Berlino su un'Alfa Romeo con targa svizzera, il suo passaporto indicava che ero nata a Kiev, in Ucraina. Il soldato era russo al confine con Berlino. "Ma cosa hai intenzione di fare?", le chiese. "Niente. Me ne sono andata quando avevo sette anni (mia madre, a quel tempo, aveva quasi sessant'anni). Non sono mai tornata nel mio paese. Voglio visitarlo". "Ma chi la sta aspettando lì? Chi è la tua famiglia? Chi è emigrato in Brasile?", tutto in russo. "Cosa stai portando?”. Un fiume di domande, con mia madre che ha iniziato a innervosirsi. Poi hanno dovuto far passare l'auto sopra uno specchio. Mia madre ha dovuto aprire tutte le valige e ha iniziato a piangere. Poi disse a mio padre: "So che il mio Paese non è più come prima. Torniamo in Svizzera". Lei non è mai ritornata in Ucraina e per me vedere ora questa guerra. Oggi sta accadendo la stessa cosa ed è molto triste. Tutte le dittature tolgono la volontà divina agli esseri umani, che è il libero arbitrio.

Lei è tornato a Trecchina, il paese della Basilicata da cui proveniva la sua famiglia?

Sì, dove è nato mio nonno Pasquale. Mi sono commosso, ho pianto. L'Italia è la nostra radice. Ho un nome italiano. Ho sangue italiano. Ci sono andato e ho detto: "Voglio parlare con qualcuno della famiglia Fittipaldi". Ho trovato un cugino. L'ho abbracciato, baciato e pianto. Tutto qui. A voi, miei elettori, sto dando qualcosa di mio da fare, venite a visitare l'Italia. Tutti voi avete parenti qui in Italia perché è il paese dove sono nati i vostri parenti. È bello vedere una cultura così intelligente, il design italiano, l'arte. Mi piace molto il design delle auto italiane. Ferrari, Lamborghini, Maserati. Il mio mondo. Quest'arte di progettare un'automobile esiste solo in Italia. È inutile discuterne. Prendete il miglior designer americano o tedesco e non è in grado di fare un'auto, un design così perfetto. Quindi, tutto questo è un'arte che solo l'Italia possiede e che bisogna conoscere. Voglio un legame molto più forte con il Brasile e l'Argentina se sarò eletto. E lo farò con grande orgoglio, con grande piacere e con grande umiltà, perché l'Italia è un Paese fantastico.

Da Milano adesso dove va?

Con Emmo jr andremo a provare a Vallelunga lunedì e martedì della prossima settimana. Da lì andrò al Gran Premio del Belgio di Formula Uno e poi tornerò in Italia per il Gran Premio d'Italia, dove celebrerò il 50° anniversario del mio primo titolo mondiale. Riuscite a immaginare il mio ritorno a Monza 50 anni dopo? Guiderò la Lotus con cui ho vinto quel giorno. Per me sarà un’emozione unica e una speranza.

Quale?

Che si rafforzino i programmi di unione tra Italia e America Latina e che io possa

fare molto per l'Italia e per l'America Latina. Noi oriundi dobbiamo stare più insieme. Dobbiamo votare, partecipare di più al voto, perché tutto questo dipende da noi. Il futuro deve avere le persone giuste al posto giusto.

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