"Che proteste se avessero spiato Landini"

Il capogruppo Fdi: "Silenzi inquietanti. Chiare le responsabilità, ma chi tirava i fili?"

"Che proteste se avessero spiato Landini"
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Presidente Tommaso Foti, cosa pensa dell'audizione di Andrea De Gennaro?

«Mi sembrano rivelazioni importanti che rafforzano l'ipotesi che Striano non abbia agito da solo nell'inchiesta sull'illecita attività di dossieraggio. De Gennaro conferma l'esistenza di una scala gerarchica e di figure di autorità superiori, che avevano anche il compito di controllare il lavoro che Striano svolgeva. Mi aspetto che alcune domande trovino risposta lunedì con l'audizione di Carbone della Dia. Ma intanto è chiaro che Striano accedeva alle banche dati in quanto finanziere in forza alla Dna».

Striano sostiene che non doveva chiedere l'autorizzazione a nessuno per la sua attività.

«Non è propriamente così, la catena di comando c'era. In ogni caso se anche si trattasse di colpa in vigilando non è che si tratti di una cosa meritoria».

Il centrodestra continua a sottolineare la gravità di questa vicenda. Dalle parti del centrosinistra sembra esserci meno attenzione.

«La tendenza è far finta che nulla sia successo. Certi silenzi sono inquietanti. Ci sarebbe da aspettarsi che la sinistra battesse dei colpi, mi pare che tra i soggetti attenzionati ci fosse l'attuale presidente di Confindustria. Giusto per fare un paragone, se ci fosse stato invece Landini quante proteste sarebbero state organizzate? Si sarebbe parlato di schedatura e di un movimento reazionario in azione contro le istituzioni democratiche. È un atteggiamento che trovo sconcertante, se non è complice. Diciamo chiaramente che decelerare in questa fase da parte della commissione Antimafia è qualcosa che non esiste e bene ha fatto la presidente Colosimo a fissare un calendario di lavoro serrato che permetterà di non annacquare nulla o di ridimensionare la portata dei fatti».

Maurizio Gasparri ha chiesto a Cafiero De Raho, ex capo della Direzione Nazionale Antimafia, di non partecipare ai lavori. Lei come la pensa?

«Esiste un problema non tanto di incompatibilità quanto di opportunità. Continuo a ritenere che indipendentemente dall'impossibilità da parte della Commissione di escludere la presenza di De Raho, sotto il profilo della stretta opportunità e per non creare situazioni di imbarazzo a un organo che a suo modo svolge indagini - non suppletive a quelle della magistratura - su fatti eclatanti una astensione decisa dallo stesso De Raho potrebbe essere soltanto salutata positivamente. La Commissione non ha il potere di escluderlo dai lavori, il buonsenso suggerirebbe che fosse lui ad autoescludersi».

In definitiva lei pensa che ci fosse qualcuno a tirare i fili di queste

attività di dossieraggio?

«Che ci fosse qualcuno a tirare i fili penso che sia chiaro anche dall'audizione di De Gennaro. Far passare la favoletta che Striano facesse tutto da solo è davvero da commedia dell'assurdo».

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