La Lega cresce e si radica in Sicilia, arruolando sindaci e consiglieri comunali. Gli ultimi ad aderire in ordine di tempo amministrano un piccolo centro in provincia di Palermo, tremila abitanti fra le colline del Corleonese. Chiusa Sclafani è un piccolo centro, dove l'emigrazione giovanile è ancora alta, mentre gli stranieri residenti non raggiungono neanche l'1 percento della popolazione.
Qui tra le province di Palermo e Agrigento, il sindaco Francesco Di Giorgio e il suo vice Stefano Sciabica, affiancati dalla giovane assessore Agata Milazzo hanno creato un matrimonio politico. Un unione di intenti tra Matteo Salvini e la giunta di governo del paese, celebrato qualche giorno fa nel capoluogo siciliano in occasione della visita del senatore Stefano Candiani, sottosegretario al ministero dell’Interno e Igor Gelarda, capogruppo del Carroccio in Consiglio comunale a Palermo. “La Lega sta riservando molta attenzione ai piccoli centri dell’entroterra siciliano - dice Gelarda - quelli che la vecchia politica ha condannato ad un destino di disoccupazione ed emigrazione giovanile.
Per rendersi conto del sottosviluppo, basta osservare lo stato di abbandono delle strade più interne dell’isola, che rendono quasi impossibili, oltre che pericolosi, i collegamenti. Stiamo lavorando per mettere un argine a questo sfacelo - aggiunge l’esponente siciliano del Carroccio - con la certezza che se riparte l’entroterra, a cominciare dall’agricoltura e dall’allevamento, ma anche dall’edilizia, riparte tutta la Sicilia. Tutto questo si potrà realizzare grazie al nostro governo del buon senso, ad amministratori locali capaci ed onesti che sappiano valorizzare i loro territori nel rispetto delle identità ma soprattutto - conclude Gelarda - grazie al radicamento crescente della Lega nella macchina regionale per cambiare, a partire dagli scranni più alti della politica siciliana, il corso della storia della nostra bellissima e martoriata terra”.
Ma com'è nato questo fortino leghista in Sicilia? Alle ultime elezioni Francesco Di Giorgio, 53 anni, tecnico della prevenzione presso l’Asp di Palermo, al terzo mandato di sindaco di Chiusa Sclafani, ha superato agevolmente l'altro sfidante Antonino Doria. “Ho deciso di aderire alla Lega - dice Di Giorgio - perché sta portando avanti un programma elettorale in cui mi riconosco: dalla difesa dei confini alla legittima difesa, dalla flax tax alla quota cento, dalla pace fiscale all'eliminazione degli studi di settore, per non parlare della rivoluzione che si vuole portare in Europa”.
Ad affiancare il primo cittadino di Chiusa Sclafani nella nuova avventura, coordinati da Elio Ficarra, responsabile enti locali della Lega in provincia di Palermo e vice capogruppo consiliare a Sala delle Lapidi, ci sono il vice sindaco Stefano Sciabica, infermiere professionale in servizio presso il poliambulatorio di Bisacquino, e Agata Milazzo, 26 anni, dottore agronomo, eletta consigliere comunale con 306 preferenze e dal 2017 a fianco del sindaco Di Giorgio in qualità di assessore: “Mi impegnerò con la Lega perché credo in una politica nuova e seria che sappia spendersi per i territori - dice l’assessore Milazzo - . Una politica che guardi concretamente al benessere dei cittadini e che sappia farsi attivamente portavoce dei loro bisogni”.
Intanto la Sicilia si prepara alla visita di Matteo Salvini.
Il vicepremier sarà a Palermo e provincia il 25 e il 26 aprile per lanciare la volata ai candidati sindaci in corsa in Sicilia, a Caltanisetta, Gela e Monreale. Tutti comuni che il prossimo 28 aprile andranno al voto per le amministrative.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.