Sono bastati due infarti consecutivi (naturalmente superati con successo) a riaccendere la Chuck Norris mania. L'altro giorno il sito americano Radar Online ha rivelato che l'attore 77enne, famoso per la serie tv anni '90 Walker Texas Ranger e famosissimo come icona del machismo goliardico, ha subito due infarti nel giro di 45 minuti durante il suo soggiorno a Las Vegas di metà luglio. «È stato molto vicino alla morte», confermano le fonti. Ora però sta molto meglio e quindi apriti cielo. Ieri i social di mezzo mondo si sono scatenati a suon di ironia e, qui da noi, a metà pomeriggio Twitter era un'antologia di battute da ridere. Qualche esempio: «Chuck Norris colpito da due infarti in 45 minuti ma esce subito dall'ospedale. Ora è al confine col Texas per affrontare l'uragano» (Matteo Capponi). «Non è Chuck Norris che ha gli infarti, sono gli infarti che hanno Chuck Norris» (Francesco Facchinetti). «Due infarti in un'ora, ma Chuck Norris si salva. Nulla da fare invece per il defibrillatore» (Luca Fois).
In poche parole, ieri si è aggiornato quel fenomeno del web che si chiama «Chuck Norris Facts», una infinita raccolta di notizie, per lo più frutto di fantasia, che disegnano un personaggio sovrumano, politicamente scorrettissimo ma ancorato ai valori della tradizione. Qualche esempio: «Una donna con Chuck Norris non raggiunge l'orgasmo. Lo supera». «Chuck Norris fuma toscani. Vivi». Una sorta di super eroe che sbeffeggia i luoghi comuni e sublima la vocazione molto mascolina di creare un'icona per anestetizzare le paure diffuse.
Insomma, quest'attore dell'Oklahoma, militare in Corea del Sud e maestro di arti marziali, apparso anche ne I Mercenari 2 con Stallone e Schwarzenegger, si è trasformato in fumettone a sua insaputa. Molto dipende dal suo ruolo di ranger nella serie Walker Texas Ranger creata (anche) da Paul Haggis e trasmessa dal 1993 al 2001 in oltre cento paesi. Cordell Walker era un «poliziotto» di Dallas molto determinato a far rispettare i valori fondamentali dell'esistenza, dall'amicizia all'aiuto reciproco alla lotta alla violenza. Il copione perfetto per diventare un simbolo iconico alla pari di altri protagonisti di serie tv come Fonzie di Happy Days o Jr Ewing di Dallas. Nel suo caso, però, il furore creativo del web lo ha trasformato in un «brand». A suon di battute. «Da piccolo, quando Chuck Norris litigava coi suoi genitori, li mandava a letto senza cena». «Chuck Norris non ha letto la Bibbia. L'ha scritta». «Prima di incontrare Chuck Norris, la Mano della Famiglia Addams era un uomo intero». «Chuck Norris, da piccolo, giocava con i soldatini. Ha vinto la seconda guerra mondiale».
Una serie infinita di calembour, giochi di parole, provocazioni, tutte o quasi rigorosamente sganciate dalla cronaca ma aderenti alla realtà. Anche dopo due infarti, il «brand» Chuck Norris è più fresco di quanto fosse nel ruolo di ranger a base di «calci rotanti» e imprese atletiche frutto più di allenamenti ed esperienza che di anabolizzanti o steroidi.
Perciò, pur passando come una furia umana, questo gigante americano biondo e barbuto è un vero simbolo buono senza buonismo. «Da piccolo Chuck Norris ha spiegato ai suoi genitori che Babbo Natale non esiste». «Riesce a baciarsi entrambi i gomiti contemporaneamente».
«Chuck Norris a breve rivelerà l'ultimo segreto di Fatima». Una processione inarrestabile che ha consacrato un attore di secondo piano e sublimato quella voglia goliardica di scambiarsi battute innocue al solo scopo di sorridere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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