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Colabrodo giallorosso: 2.500 migranti in un mese

In settembre un terzo degli arrivi totali del 2019. Rivolta nel Cpr di Trapani: molti in fuga

Colabrodo giallorosso: 2.500 migranti in un mese

Gli italiani non ne sentivano la mancanza, ma evidentemente i giallorossi sì. Ed eccolo il record sull'accoglienza: settembre 2019 si chiude con 2.497 migranti sbarcati in Italia, ossia un terzo dei 7.637 arrivati via mare quest'anno. Tra condizioni meteo favorevoli, instabilità politica in alcuni paesi africani e porti spalancati in Italia, si è registrato un aumento esponenziale degli sbarchi. «In sole 3 settimane questo governo rosso ha aumentato gli sbarchi del 152% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso denuncia il leader della Lega Matteo Salvini - A fronte dei 947 sbarchi con il ministro Salvini, ora siamo a 2.400, con il ministro Lamorgese di cui non si hanno notizie: non parla, non fa, non racconta. Insomma, hanno deciso di trasformare l'Italia in un campo profughi».

I nuovi arrivati sono soprattutto tunisini (2.175), seguiti da pakistani (922), ivoriani (864) e algerini (771). La gran parte è arrivata in sbarchi autonomi e fantasma, eludendo i controlli, e non sono pochi i migranti che riescono a far perdere le tracce. A Capobianco, nell'agrigentino, ad esempio, lunedì è stato trovato un barcone abbandonato, e a Torre Salsa sono stati rintracciati 9 tunisini, ma si ritiene ce ne fossero altri. Tra sabato e lunedì solo a Lampedusa ci sono stati 11 sbarchi con oltre 200 migranti. Gli ultimi arrivati sono 51 stranieri intercettati in mare dalla Guardia costiera al largo di Lampedusa, il cui hotspot, con circa 250 ospiti, ha superato la capienza massima di 95 posti.

Non hanno diritto a restare, ma chi li smuove? Quelli ospiti del Cpr di Trapani Milo hanno dato vita a una rivolta, che ha facilitato la fuga di alcuni di loro. Armati di spranghe, hanno distrutto due settori della struttura, provocando danni ingenti e per fortuna nessun ferito tra le forze dell'ordine. A spasso per lo Stivale ci sono anche 15 tunisini per i quali il giorno prima si sono aperte le porte del Cpr di Milo. Non possiedono quasi nulla se non l'ordine del questore di lasciare il territorio entro 7 giorni, ma, senza soldi e volontà, figuriamoci se lo ottempereranno.

Il governo italiano intanto, secondo il Forum tunisino per i diritti economici e sociali (Ftdes) starebbe facendo pressioni alla Tunisia per farne «una piattaforma per accogliere, ospitare e selezionare i migranti irregolari».

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