La paladina dei lavoratori condannata per sfruttamento. La sentenza della sezione Lavoro della Corte di appello di Lecce inchioda la renziana Teresa Bellanova. Il suo collaboratore era stato ingaggiato per poco più di tre anni, tra il 2010 e il 2013 a partita Iva per 1.200 euro lordi al mese come «ufficio stampa» ma di fatto c'era un rapporto di lavoro subordinato. Ecco perché sia lei sia il Pd provinciale di Lecce sono stati condannati a pagare a Maurizio Pascali oltre 50mila euro, di cui 6.700 in solido con l'ex ministro dell'Agricoltura.
«L'attività di Pascali era meramente esecutiva delle richieste degli esponenti del Pd, rispetto ai quali si poneva come interfaccia - scrivono i giudici - con gli organi di stampa locale, anche monitorando e segnalando la pubblicazione di interventi di soggetti di diverso orientamento politico ai quali il Pd potesse replicare. Un apporto in continuità temporale e coordinato», con tanto di postazione, telefono e pc fisso. Una brutta tegola per l'ex ministro, che da sempre dice di battersi contro lo sfruttamento dei lavoratori.
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