Anche la quinta votazione per l'elezione del prossimo capo dello Stato è andata a vuoto. È terminato lo spoglio dei voti e subito bisogna fare i conti con il grande numero di astenuti, a quota 406: Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Liberi e uguali hanno deciso di esprimere in Aula un voto di astensione nella formula presente non votante. Una mossa partorita dopo quella del centrodestra, che ha deciso di indicare Maria Elisabetta Alberti Casellati come prossimo presidente della Repubblica. Il sesto scrutinio è stato convocato per oggi pomeriggio alle 17.
Lo spoglio
Anche oggi, proprio come ieri, a prendersi la scena sono gli astenuti (406). Le schede bianche ammontano a 11; quelle nulle a 9. Tra le principali preferenze espresse rientrano Casellati (382), Mattarella (46), Di Matteo (38), Berlusconi (8), Tajani (7), Cartabia (7), Casini (6), Draghi (3), Belloni (2).
Le mosse del centrodestra
Fonti della Lega fanno sapere che i 208 voti del Carroccio "sono andati compatti alla presidente Casellati". Dura la presa di posizione di Giorgia Meloni: "Fratelli d'Italia, anche alla quinta votazione, si conferma come partito granitico e leale. Anche la Lega tiene. Non così per altri". La leader di FdI ha puntato il dito contro chi "dall'inizio di questa elezione ha apertamente lavorato per impedire la storica elezione di un presidente di centrodestra". E senza mezzi termini ha tuonato: "Le decine di milioni di italiani che credono in noi non meritano di essere trattati così. Occorre prenderne atto, e ne parlerò con Matteo Salvini, per sapere cosa ne pensa".
Il centrodestra si riunirà in un nuovo vertice nel pomeriggio alla luce dei numeri emersi al termine dello spoglio. La coalizione formata da Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia dovrà intraprendere un'iniziativa in vista della prossima votazione, in programma oggi pomeriggio alle 17. Sarà l'occasione per concordare una linea ufficiale nel tentativo di provare a chiudere la partita per il Colle.
Il centrodestra puntava alla soglia dei 420 voti per la Casellati e dunque è lecito aspettarsi un cambio di strategia. L'incognita riguarda appunto le prossime mosse: si potrebbe provare ad avanzare uno dei nomi della rosa della coalizione, cioè tra Marcello Pera, Letizia Moratti e Carlo Nordio. Oppure si potrebbe optare per una figura al di fuori della terna, come ad esempio Franco Frattini o Sabino Cassese. Sarà però necessario allargare il perimetro del dialogo.
La linea della sinistra
La sinistra continua a porre veti nei confronti del centrodestra: il fronte giallorosso si è detto contrario alla carta Casellati, figura
femminile e seconda carica dello Stato. A questo si aggiunge che Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza hanno disertato l'incontro con Matteo Salvini: il leader della Lega aveva chiesto un vertice tra i partiti di maggioranza prima del quinto voto di questa mattina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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