Alla faccia del dialogo e delle interlocuzioni democratiche. Il fronte giallorosso decide di snobbare la proposta di Matteo Salvini, che in mattinata ha chiesto a Enrico Letta, Giuseppe Conte, Matteo Renzi e Roberto Speranza di riunirsi in un vertice di maggioranza prima dell'inizio della quinta votazione sul Quirinale. La fuga della sinistra è bizzarra: non solo i leader di Pd, M5S e Leu hanno disertato l'incontro, ma i loro grandi elettori hanno deciso di esprimere in Aula un voto di astensione nella formula presente non votante.
Lo schiaffo della sinistra
I tre leader del fronte progressista intanto hanno scelto di restare insieme al gruppo del Partito democratico della Camera per fare il punto sulle prossime strategie e iniziative comuni. Fonti del Pd fanno sapere che le motivazioni della linea dura sono state già illustrate nella nota congiunta di fine incontro tra Pd, 5 Stelle e Liberi e uguali. I giallorossi non hanno affatto gradito la mossa del centrodestra, che questa mattina voterà per Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Nella nota congiunta di Letta, Conte e Speranza si legge che il centrodestra "continua a gestire irresponsabilmente il più importante passaggio democratico e costituzionale rappresentato dall'elezione del presidente della Repubblica". Dunque la candidatura unilaterale della presidente del Senato viene considerata "un grave errore".
La replica di Salvini
Matteo Salvini si è detto "deluso da cittadino italiano dalla fuga della sinistra, che diserta il voto e le riunioni". E a questo punto ha sollevato un dubbio: "Mi pare che siano Letta e Conte, o parte del Pd e dei 5 Stelle, a dire dei 'no' per far saltare il governo. Mi viene il dubbio che a sinistra ci sia qualcuno che vuol far saltare il tavolo, altrimenti non mi spiego questa sequela di no. Vogliono far saltare i nervi a Draghi e far saltare il governo".
Comunque il leader della Lega non ha intenzione di sbarrare definitivamente la strada e ha annunciato che chiederà a Letta, Conte e Speranza un nuovo incontro: il vertice tra i partiti di maggioranza potrebbe tenersi nel pomeriggio, tra la quinta e la sesta votazione.
Il segretario del Carroccio, intervenuto in conferenza stampa, ha fatto notare che la Casellati "è il massimo disponibile" dopo il presidente Sergio Mattarella, che però più di una volta ha lasciato intendere di non essere disposto a un nuovo mandato. "Il centrosinistra ha bocciato sindaci, giuristi, costituzionalisti, magistrati. Abbiamo fatto almeno una decina di proposte. Oggi portiamo quella in assoluto più alta. Ottenne il 75% dei voti per fare il presidente del Senato quattro anni fa, non una vita fa", ha lamentato Salvini.
Che reputa la candidatura della Casellati assolutamente non divisiva: "È una donna che ha anche frequentato le aule del Csm. Non è una candidata di bandiera o divisiva, ha unito il 75% dei senatori che l'hanno eletta: più unitaria di così".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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