Colombo e Spataro nostromi del barcone salva migranti

Le due toghe battezzano la nuova nave italiana ResQ. Chiedono due milioni: "È un dovere"

Colombo e Spataro nostromi del barcone salva migranti

Ci mancava solo una nuova onlus dell'accoglienza, che punta a raccogliere 2 milioni di euro per mettere in mare l'ennesima nave e portare migranti in Italia. Lo sponsor, testimonial d'eccezione e presidente onorario è Gherardo Colombo, quello del pool di mani Pulite, ma non mancano fra i soci fondatori altri magistrati, del calibro di Armando Spataro. Solo due anni fa, quando indossava ancora la toga, si era duramente scontrato con l'allora ministro dell'Interno, Matteo Salvini, proprio sull'immigrazione. Poi ci sono giornalisti, attori, avvocati, sindacalisti, preti, la crème della «società civile» fermamente pro migranti. Per non parlare di Sergio Cusani, uno dei condannati più famosi di Mani pulite o Beppe Caccia, fondatore di Mediterranea, i talebani dell'accoglienza italiani, che si sono beccati tre diffide di seguito della Guardia costiera con la loro nave Mare Jonio non abilitata ai soccorsi.

Tutti assieme appassionatamente nella fondazione di ResQ-People Safving People presentata ieri. «Mi sono posto una semplice domanda: sarei contento se qualcuno mi venisse a salvare se stessi annegando in mare? Sì, sarei contento» ha spiegato un po' banalmente, Gherardo Colombo intervenendo alla conferenza stampa. L'ex pm ha poi citato la Costituzione per spiegare che i perseguitati «hanno il diritto di essere accolti. Non è una facoltà o un privilegio». Peccato che la stragrande maggioranza dei migranti in arrivo, a cominciare dai tunisini, la prima nazionalità, non scappano da guerre e il loro Paese è considerato democratico. L'obiettivo della nuova onlus è di raccogliere 2,1 milioni di euro attraverso donazioni e crowdfunding. I soldi serviranno a comprare una nave di 520mila euro, ma per ammodernarla e ingaggiare 10 uomini di equipaggio, 9 medici e infermieri ci sarà bisogno di un milione. ResQ-People Saving People prevede anche l'acquisto di due gommoni veloci per individuare i barconi dei migranti. Alla fine per andare avanti un anno ci vogliono due milioni. «Siamo la nave degli italiani, della società civile. Che agisce, che non teme. Che dà diritto. Che si ribella» è lo slogan. All'appello hanno risposto Colombo e tre ex magistrati: Elio Michelini, Giovanni Palombarini e Armando Spataro. Palombarini, che è stato ai vertici di Magistratura democratica nel 2013 ha corso alle politiche senza successo con la lista dell'ex pm Antonio Ingroia.

Il presidente della nuova onlus è l'inviato di Famiglia cristiana, Luciano Scalettari. Non mancano il giornalista Gad Lerner e i conduttori di Catepillar, programma top di Radio2. ResQ non poteva che ricevere la benedizione di Beppe Giulietti, presidente della Fnsi, il sindacato dei giornalisti. Fra i primi 130 soci ci sono preti nettamente schierati come il comboniano Alessandro Zanotelli. Un cofondotare è Silvio Aimetti, primo cittadino di Comerio e portavoce dei sindaci accoglienti della provincia di Varese. Ben rappresentati anche legali e docenti legati all'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione, che ha appena denunciato Italia, Malta e Libia per un caso del 2019. Sul loro sito campeggia il logo e l'appoggio di Open society fondata da George Soros.

Fra i soci spiccano nomi forti delle Ong che si battono contro la «fortezza Europa», come Cecilia Strada, ex presidente di Emergency e Sabina Siniscalchi di Oxfam. Oltre a Juan Matias Gil, già imbarcato sulla nave di Msf.

Nel 2018 il ministro dell'Interno Salvini voleva bloccare la nave spagnola Open arms, che forse nelle prossime ore gli costerà un processo per un altro stop. Due anni fa Matias Gil si schierava via Twitter contro il responsabile del Viminale: «La Ong spagnola fa vedere il lavoro sporco e inumano dei governi libico e italiano».

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