Le coltellate, l'arma introvabile. L'assassino di Sharon la seguiva

Il padre: "La sera andava a camminare su consiglio della dietista". Nessuna immagine dalle telecamere, esclusa l'ipotesi della rapina

Le coltellate, l'arma introvabile. L'assassino di Sharon la seguiva
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Era un'abitudine passeggiare la sera tardi. Da qualche tempo seguiva i consigli della dietologa per dimagrire. E così ha fatto anche quella notte di lunedì Sharon Verzeni, la 33enne uccisa a coltellate in strada a un chilometro da casa a Terno d'Isola, nella Bergamasca. A rivelare la prassi è il padre Bruno. Rientrato dalle ferie con la moglie appena saputo dell'aggressione, ha raccontato: «Usciva tardi per il caldo, quasi sempre con il compagno, e facevano il solito giro, quattro passi per prendere un po' di fresco. Lei lo faceva anche per cercare di dimagrire, perché la dietologa le aveva detto di diminuire di peso». Ma quella notte il compagno Sergio Ruocco, elettricista dalla vita irreprensibile, non la accompagna. Anzi, neppure si accorge che Sharon è uscita di casa. «Avevano cenato insieme, ma poi lui era stanco ed è andato a dormire. Non si è reso conto che Sharon fosse uscita. Lo hanno svegliato i carabinieri e per quanto ci riguarda è un ragazzo splendido» racconta ancora il papà, che poi prova a ricostruire quei momenti ipotizzando il tragitto della figlia: «Deve avere portato fuori la spazzatura e poi deve essersi incamminata per fare una passeggiata, non so poi cosa è accaduto». E se Verzeni non nutre alcun dubbio sul ragazzo, neppure dalla vita professionale e sociale della figlia emergerebbero elementi utili per le indagini. La giovane, studi da estetista ma dipendente in una pasticceria di Brembate, non aveva preoccupazioni e si trovava bene al lavoro, secondo la sua famiglia «Era contenta. A metà agosto doveva partire per le vacanze con il compagno. Era una ragazza tranquilla, non coltivava nulla se non il lavoro, la casa e Sergio».

E allora dove portano le indagini? Tutto è appeso ad eventuali immagini (quelle del sistema di videosorveglianza non coprono la zona dell'aggressione, ne sono state acquisite altre da abitazioni private) e all'arma del delitto (che risulta tuttora introvabile). Il comune di Terno d'Isola, che aveva bloccato la raccolta porta a porta e chiuso la stazione ecologica, ha ripristinato il servizio in accordo con le forze dell'ordine. Ma «la misura - spiega il sindaco del paese Gianluca Sala - non è in alcun modo indicativa di un eventuale sviluppo delle indagini sull'omicidio della nostra concittadina Sharon, su cui gli investigatori mantengono il massimo riserbo». Come a dire: non significa che la lama, forse un coltello da cucina, sia stata trovata. Quel che agli inquirenti sembra sempre più probabile è che il raid non sia stato casuale. Sharon, dopo essere stata trafitta da sei coltellate, aveva ancora addosso il cellulare e aveva lasciato a casa il portafogli. Nessuna rapina finita male, dunque. Pare che il killer l'abbia sorpresa alle spalle, ferendola con tre fendenti alla schiena e con altri tre dopo che si è girata. Senza esitazioni, con ferocia. È a quel punto, quando l'aggressore è ormai in fuga, che la 33enne chiede aiuto chiamando il 112, ma non pronuncia alcun nome. Dice solo: «Aiuto, mi hanno accoltellato». Neppure il soccorso di passanti e residenti e del trasporto d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo riesce a salvarla. Troppo profonde le ferite riportate. Chi l'ha uccisa probabilmente sapeva di quelle passeggiate a tarda ora, forse conosceva anche il tragitto e l'ha attesa tendendole un agguato in una zona appartata.

I carabinieri del reparto operativo di Bergamo e della compagnia di Zogno, coordinati dal sostituto procuratore Emanuele Marchisio stanno scandagliando la vita privata di Sharon, cercando di capire chi poteva avercela con lei. Nulla è escluso: dal movente sentimentale a quello economico.

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