Treviso Rannicchiata in posizione fetale, come fosse tornata nella pancia della madre, Samantha D'Inca, la trentenne di Feltre, in provincia di Belluno, è in coma da 308 giorni. Il padre li sta contando tutti. Ieri è arrivato il parere del comitato etico dell'Ulss (unità locale socio sanitaria) Dolomiti Belluno, che dice che «si può staccare la spina». «Nelle condizioni in cui versa, il nostro parere è quello di non proseguire con l'accanimento terapeutico». Samantha, 30 anni, è in stato vegetativo da quasi un anno dopo una banale operazione: doveva mettere due viti al femore. Il suo cervello, per una complicazione, è rimasto senza ossigeno per qualche secondo e la giovane, dapprima ricoverata all'ospedale San Martino di Belluno, è entrata in «stato vegetativo».
Il caso tanto rimanda a quello di Eluana Englaro, la ragazza in stato vegetativo per 17 anni, che divise l'Italia. Morì il 9 febbraio 2009 dopo l'interruzione dell'alimentazione artificiale. La richiesta della famiglia di interrompere l'alimentazione forzata, perché considerata un inutile accanimento terapeutico, scatenò in Italia un notevole e acceso dibattito. Anche i genitori di Samantha, da mesi chiedono l'interruzione delle cure. «Stiamo cercando di fare un passo alla volta dice il padre Giorgio D'Inca al Giornale - dopo nove mesi si inizia a parlare di dignità della persona. Noi ne avevamo parlato in famiglia e lei ci aveva detto che mai avrebbe accettato di rimanere in uno stato di non vita. Lei era molto indipendente. Quando abbiamo avuto in mano la diagnosi con la certezza al 110 % che non ci siano dubbi sul fatto che non ci sia più niente da fare, abbiamo chiesto che venga posto fine a questa sofferenza».
La famiglia si era rivolta anche al dottor Leopold Saltuari il medico nominato dal tribunale di Belluno che aveva seguito il caso Schumacher. Stando alle perizie mediche ha le facoltà di un bimbo di un mese. «Non sembra più lei ci dice il padre fa un male cane vederla così, il fratello gemello soffre tantissimo. Io ora ho chiesto di diventare tutore legale».
Il consiglio era quello di installare una piccola pompa
nel midollo spinale, «ma spiega non si può fare, perché è troppo magra, Samantha pesa 37, 38 chili». Ora sarà il giudice a decidere se autorizzare o meno l'interruzione dei trattamenti terapeutici che la tengono in vita.
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