il commento 2

di «La società italiana deve voltare la pagina di quegli anni terribili», ecco il Sarkozy-pensiero. La lezioncina non richiesta arriva dal pulpito dell'ex Président de la République e, a spulciare qualche vecchia intervista, si scopre che ricalca esattamente il Battisti-pensiero. Nel 2009 al settimanale brasiliano «Istoe» l'ex militante dei Proletari armati per il comunismo dichiara: «É necessario che l'Italia rilegga la propria storia». La sintonia tra i due fa un certo effetto. Cari italiani, perché mai una condanna definitiva all'ergastolo per quattro omicidi pretende esecuzione? L'istinto di fuga del latitante si comprende. Desta invece stupore il contegno del leader dell'Ump. Nel momento in cui il caos libico ricorda al mondo intero la straordinaria strategia del Sarkozy smanioso di guerra contro Gheddafi; nel momento in cui la magistratura francese indaga sui finanziamenti gheddafiani in favore della sua campagna elettorale; nel momento in cui la stampa francese, e non solo, propone retroscena da brivido sulle vere ragioni dell'intervento armato in Libia, monsieur Sarkozy si prende la briga di esortare la «società italiana» a voltar pagina. Faccia di tolla? Fate voi. Anziché dispensare lezioncine, l'ex presidente francese dovrebbe spiegarci come mai nel 2004 Cesare Battisti all'epoca in libertà provvisoria in attesa della pronuncia della magistratura francese riuscì inspiegabilmente a fuggire. Senza che nessuno lo fermasse, l'ex terrorista volò verso il Brasile passando per Spagna e Portogallo. Nell'intervista già menzionata Battisti rivela: «L'idea della mia fuga in Brasile è stata di un membro dei servizi segreti francesi». Del movimento d'opinione in suo favore, continua Battisti, «facevano anche parte alcuni membri del governo francese dei quali non posso citare il nome». Monsieur Sarkozy dovrebbe spiegare una volta per tutte se l'accordo con Lula è un'invenzione oppure no. Basta leggere il libro di Giuseppe Cruciani su « Gli amici del terrorista» per rendersi conto che le domande senza risposta sono più d'una. Nel 2009 a Che tempo che fa Carla Bruni smentisce di aver influenzato il coniuge. Ma l'anno prima, quando il settimanale Le Point riporta la notizia dell'incontro informale all'Eliseo tra Sarzoky e la scrittrice Fred Vargas, capofila della mobilitazione pro Battisti in Francia, non arriva alcuna smentita. Nel 2004 l'allora presidente Chirac si pronuncia per l'estradizione di Battisti: «Nello spazio giuridico europeo se una persona viene condannata per reati di sangue, concedere l'estradizione è un dovere». Chirac, che due anni prima non si è opposto all'estradizione di Paolo Persichetti, sembra voler rompere con la «dottrina Mitterrand» che ha trasformato la Francia nel paradiso dei terroristi italiani.

Nel 2008 Sarkozy annulla il decreto di estradizione per Marina Petrella precisando che si tratta di un'«eccezione umanitaria» dovuta alle sue condizioni di salute. In favore della donna si mobilitano pubblicamente Carla Bruni e la sorella Valeria Bruni Tedeschi. Dite che stavolta le donne non c'entrano?

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